BASA
- 507 - biglione, e percio del dianar(), rnoneta base per ogni sorta di monete. Sino veirso il 1300 la rnon.eta più usata era la, lim (libra), cbe dividevasi in 20 soldi (solidi): ed il so.l'do1 in 12 danari (denarius). Dopo si ebbe corne rnO'neta più usata e che percio serviva di base, il fiorino (cosi detto perchè battuto dappr'irna in Firenze, e che serviva pure per il cornrne'l'.cio con l'estero, sopratutto nel Levante) : esso era pure diviso tn 20 .solidi, ed il soldo in 12 danari. Siccorne pe.ro , corne sopra dicernrno, a seconda del rne– tallo fino disponibile e della quantità delle rnonete che con tale rnetallo dovevansi coniare, si dovette, per og,ni battitura, determinare il rappo·rto del fino im.pi· egato, c·on la moneta base. Da cio venue il bisogno di moltiplicare i nomi delle monete, secondo il loro valore: creamdo cosi una vera con– fusione. La lira prima più diffusa fu la vienne.se (da Vienne, de\p 1 • dell'lsère); poi venue ta vienne se buona, p1oi la debole, di cui 24 so:l:di facevano 20 soldi buoni. Poi fu introdotta la co:rrente (cursalis), più dehile ancora, abbisognando 28 soldi per fare la lira; vi eramo poi la lira secusina (Susa), l'astese, più debile anoo.ra delle altre, poichè ci volevano 3 lire astesï per 2 lire viennesi. P.er chiudere i conti, la. Casa Savoia, sotto Aymone e Ame– deo VI adotto corne base il denaro grosso tornese (de.narius g1'()ssorum twronensium) di Tour.s. Difatti noi troviamo ahla fine di tutti i conti la nota: Campsis omnibus monetis ad flo– renos grossorum turonensium p:i.rvi ponderis. 20 soldi grossi formavano il fiorino di piccol peso (parvi ponderis). A sua volta il soldo tornese valeva 4 soldi qua.rti, 8 soldi forti, 12 soldi bianchetli, 16 soldi vienne.si , ecc. Nelle altre Oontee correvano aJ.tr.e monete. Asti, Savigli:mo, Cuneo, Mondovi usavano ,per Io più il danaro Astese; Ivrea, Chivasso, Santhià e anche un po' il Biellese adottarono l'im– periale; nel resto del Biellese, a Vinai, Garessio e nelle Lain– ghe si usarono i genovini. Nel Contado di Nizza, oltre i grossi, cO'rrevano i danari rinforz,1ti ed i coronati. In Savoia poi erano adottate varie monete; nel' Chiablese, nel Genevese e nel Fossigni, CO'rre– vano i danari mauriziani, i lausannesi ed i ge:nevesi detti red•ottesi: in sostanza, questi ultimi erano puri danari parisiis. Nei pae,si limitrofi della Francia, vi erano i viennesi di Lione. Anche pero tali viennesi · peggiorarono. Dapprima 20
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