BASA
218 .A.cadémie Saint Anselme sul trifoglio fiorito e la Vanessa in larghe rote lente sulle aiuole, non s'immagina il volo del Parnasse in un campo, in un orto, in un giardino. Evocate un pendio di rododendri, coronato d'abeti e di nevai, e la beila farfalla ecco s'adagia sullo scenario in armonia perfetta. Ed ecco : meditate 1' ali tonde (frastagli e dentature le sarebbero d'impaccio contra i venti dell'alture) meditate quest'ali trasparenti lastre di ghiaccio lucide all'esterno, nell'interno soffuse di nevischio, gelide in vista, tanto che vi sembra di vederle squagliare a poco a poco. Spiccano sul candore alcune chiazze vermiglie corne fior di rododendro, quasi stille di sangue sulla neve ; cerchiamo l' ali zone bigionere che tengono del musco e del macigno; il corsaletto è fitto di pelurie bianca d'argento corne l'edelweiss; e l'antenna e le zampe e la proboscide escono brevi corne dalla giubba fclta d'un alpigiano freddoloso. In questa lirica si compie una compenetrazione del poeta con la natura, è il « colloquio" del poeta con la natura dopo tanti « colloqui " con sè stesso. Osserva il Calcaterra (18) che il Gozzano, nelle sue epi– sto!e entomologiche, dà « per gioco al p o e met t o una intonazlone mascheroniana ; ma nella sostanza poetica. fuor del proemio, le epistole nulla hanno della cosl delta Arcadia della scienza e sono libere nel volo per Io spirite
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