BASA
Da una terra i cui uomm1 , forse più di quelli di aitre valli (1), hanno conservato affinità fisiche e morali con i suoi più antichi ahitatori, ben noti per la loro fie– rezza che mi se a dura prova la conquista romana, il 3 aprile ] 828 , nasceva uno degli uomini maggiori della Valle d'Aosta. Da quella terra che sempre conservil alto senso di indipendenza, che fu sollecita nei generosi soc– corsi agli insorti Tuchini , corne nell'appoggiare le idee sociali del principio del secolo scorso , si che l ' abbé Henry ebbe a definirla la Vandea valdostana, Pietro Chanoux aveva raccolto quella severa fierezza di costume che gli permise di vincere quel naturale istinto di ribellione al pesante mantello del silenzio e della solitudine che un giorno gli venue buttato sulle spalle facendolo salire a quel Colle del Piccolo San Bernardo , dal quale più non discese. Abbandonata la vita montanara e raggiunta una for– mazione spirituale e culturale , apparve come l'uomo della bontà e della scienza che onoro l'Italia e quell'Eu– ropa che oggi gli uomini di huona volontà vogliono unire. Non sono parole grosse! Giustino Boson ha pre– ceduto la mia affermazione allorquando defini l'abate Chanoux << un pionnier de l'union européenne )). Io non faccio altro che ripetere quell'affermazione aggiungendo che per realizzare questa unione tra gli uomini proprio (1) U. TORRA, In Valle di Champorcher, in rivista di vita alpina « Giovane Montagna», A. XLIII n. 1, Torino, gennaio-marzo 1957, a pag. 8.
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