BASA
CARLO EM ANUELE 1 E IL TRATTATO DI LIONE 63 quali p ericoli una complessa ques tione di diritto pre– sentava e dubitasse della possibilità per il Papa di man– ten er si imparziale di fronte alle inevitabili lusingh e della Francia; oppure perchè giudicasse che la sentenza del Pontefice, comunque espressa , avrebbe scontentato l'uno o l ' altro , se non entrambi i contendenti. P ertanto mando in Francia Pierre -Léonard Roncas, segretario ducale, col compito di riferire al re il suo desiderio di visitarlo personalmente , desiderando otte– nere il marchesato piuttosto dalla munificenza del Re che da sentenza altrui. Enrico IV accolse cortesemente il Roucas, ma nè l ' abilità dell' amba sciatore speciale, nè gli splendidi doni offerti alla favorita Gabriella d ' Estrées, riuscirono a smuovere il r e dalla sua decisione. Tuttavia questi non intendeva rompere definitivamente col duca e, pa sseg– giando nei giardini di Fontainebleau , disse al Roncas, dopo la notizia della morte di Filippo II: « La morte del Cattolico lascia il vostro Signore in libertà piena di volgersi dove meglio gli talenta; p en si bene e guardi alla Lombardia; egli puo farla sua, io Io secondero con animo lieto , dopochè la faccenda di Saluzzo sia compo– sta; ma non si creda che io voglia ceder e quel dominio a danari )>' 0 • Il re dunque proponeva al duca un muta– mento di direzione alle su e mire : la Lombardia anzichè Saluzzo , ma questi era deciso ad impedire ad ogni costo che dalla reggia di Torino si riudisse il rullo dei tam– buri francesi a Carmagnola. Da Madrid intanto , il conte della Motta , ambascia– tore ducale, scriveva che « il r e cattolico (Filippo III) stava risoluto e prometteva non solo di assi sterlo con aiuti ordinari, ma con tutte le forze dei suoi regni e con la propria per sona se ancora ne accadesse bisogno. Si (10) D. CARUTTI, op. cit., p . 493.
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