BASA

64. C. FIORE guardasse bene dal rendere ai Francesi non solo il mar– chesato, ma neppure una cascina di esso )) 11 • Effettivamente a S.M. Cattolica conveniva assai che il marchesato rimanesse al Savoia, perchè la restituzione avrebbe esposto la Lombardia e gll altri possessi spagnoli in Italia alle bramosie francesi. E queste sue preoccu– pazioni faceva presenti a Clemente VIII, insistendo sui pericolo dell' eresia ugonotta , qualora Saluzzo ritornasse al re di Francia. Analoghe istanze presentava al papa il duca sa– baudo per mezzo del conte Filiberto Scaglia di Verrua, residente a Venezia ed inviato speciale a Ferrara in oc– casione della visita effettuatavi da Clemente nel 1598. Se il duca era determinato a tutto pur di non resti– tuire il marchesato , Enrico IV si mostrava altrettanto de– ciso nel pretendere la restituzione di quella terra, e non aveva tralasciato occasione per dichiarare che nè l'ami– cizia del duca, nè il desiderio della pace l'avrebbero indotto a transigere . Infatti, il 16 giugno 1599 scriveva a René de Lucinge, ambasciatore ducale: « Je vous re– peteray pour la dernière fois , que je trouve mon honneur et mon Royaume interessez à recouvrer de mon droict sur le dit Marquisat. Je n' ay jamais poursuivi que ce qui m 'appartenoit et ne pouvoit m 'être desnié juste– ment et je ne sçaurois vouloir entendre à aucune ou– verture d ' accord sans offenser ma reputation, ~aquelle m'est plus chère que la vie )) 12 • Finiva l'anno 1598 e s'avvicinava il termine del- 1'anno prefisso all ' arbitrato, ma le trattative non erano ancora iniziate: solamente nel f ebbraio 1599 giunsero a Roma i plenipotenziari di Savoia e più tardi quelli di Enrico IV. Rappresentavano il duca il Conte di Verrua, (11) D. CARUTTI, op. cit., p. 494. (12) Cfr. G. VITA, Carlo Emanuele I e la questione del marche– sato di Saluzzo (1598-1601), in « Bollettino storico bibliografico subal– pino », anno XXIV 0922), fasc. I-II, p. 28.

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