BASA

72 C. FJORE Da tali esorbitanti proposte che mostravano la sprez– zante indifferenza con cui i deputati francesi accor;lie– vano i suoi sforzi, il Legato fu indotto a minacciare ai Francesi la sua partenza, qualora non si fosse aperta la via ad un accordo. Il 28 dicembre si ripresero le negoziazioni e poichè la restituzione del marchesato pareva meno gradita ai ministri francesi, il cardinale spese tutta la sua abilità per rendere possibile il cambio a condizioni accettabili da entrambe le parti. Dopo lunghe discussioni i delegati francesi accor– darono il cambio aile seguenti condizioni : 1) che il duca cedesse alla Francia, invece del marchesato conteso, la Bresse, il Bugey, il Valromey e Gex; 2) conservasse invece Centallo, Demonte, Rocca– sparviera, ed il ponte di Grésy, con una striscia di territorio sulla sponda destra del Rodano, per il pas– saggio de1le soldatesche spagno1e verso la Borgogna; 3) versasse al re 100.000 scudi e consegnasse sette terre situate sulla riva sinistra del Rodano. Il card. Aldobrandini non era sicuro che queste con– dizioni, cosi faticotiamente stabilite, fossero definitive, ma ora occorreva convincere l' ostinato Carlo Emanuele e a tal uopo il Legato pontificio scriveva al Nunzio apostolico in Torino pregandolo di andare a trovare il duca e di riferirgli che quanto più tardava, tanto più egli avrebbe perduto e i Francesi avrebbero preteso di • ' 18 pm . Ancora il 4 gennaio 1601 partecipando al Nunzio le condizioni stabilite, il Legato incalzava: << Vostra si– gnoria solleciti di rispedire il corriere ... ma quando non arrivi son risoluto di stringerli... non ci è rimedio: o (18) G. VITA, art. cit., p. 77.

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