BASA
18 R. BETTICA tutta dell ' uomo, Padre Gemelli , anche del lavoro , ebbe una concezione religiosa , perchè il lavoro intese corne un dovere, ma, più ancora, corne un apostolato: e fu, giustamente, detto che egli concepi il lavoro corne un inno sacro, corne l 'inno al lavoro, - un altro modo per ringraziare ed esaltare il Signore - , che il Santo d' As– sisi dimentico nel suo Cantico. Alla luce, insomma, della medicina , della psicologia e della religione, Padre Ge– melli vide gli uornini nascere, vivere, lavorare, pian– gere, gioire, rnorire. E volle, percio , che, attraverso l'Università da lui fondata, attraverso le sue riviste, at– traverso la sua casa editrice - fu francescano, ma lom– bardo, anzi milanese, uomo d'azione, cioè, e d'affari, che l'incidente automobilistico del 1940 ruppe e la– scio per sempre piegato in due, ma non immobile e mai fermo - sorgessero uomini , religiosi, colti, pronti ad intendere, a capire ed a spiegare la vita secondo i più rigidi dettarni tomistici, - che non è più, ripeto, il to– mismo del medioevo, ma un tomismo col quale si possa spiegare , anche, l'adattamento del ritmo d'una macchi– na al ritmo dell' operaio - e capaci di tenere in mano le redini d'uno stato, santificato dalla religione e pro– tetto dalla scienza, nel quale la coltura debba essere una felicità, perchè intesa e tesa ad esaltare la parte spirituale dell'uomo, ed il lavoro una gioia, perchè in– teso corne una nuova forma, la forma più moderna , an– che se la più dolorosa, di preghiera: uno stato nel qua– le, soprattutto , fra scienza e fede non esistano più nè differenze nè lotta , nel pensiero e nella certezza che la scienza, qu:mdo è vera scienza, altro non è che la fede stessa. Padre Gemelli , in conclusione, medico, psicologo e sacerdote, in tutti i sensi compiuto, anche se non sem– pre pèrfetto, ambi che gli uomini sapessero vivere e, nello stesso tempo, pensare, ]avorare e, nello stesso tempo, pregare.
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