BASA

Pressochè tutte le vite di s. Grato, dalla più antica com– pilata nel 1276, probabilmente dal canonico Giacomo des Cours, e definita dal grande bollandista Papebroch « meritis– sima fabula », ad alcune anche recenti biografie del Santo, condotte al solito, seconda un criterio popolare-tradizionale, di carattere notoriamente acritico, si compiacciono di sottoli– neare la partecipazione e l 'intervento attivo del venerato pa– trono della Valle, al Concilia Niceno II (ecumenico VII), adunatosi nel 787, al fine di condannare gli errori degli Ico– noclasti. Il Duc, addirittura, non esita ad affermare che nel– l'assemblea conciliare il nostro Santo « se fit admirer par sa doctrine et sa sagesse ».' Questi dati erano stati, pet cosl dire, canonizzati, me– diante la loro inserzione nella liturgia locale riformata da Mons. Bailly ( Breviario V aldostano del 1684 ). Le più an– tiche lezioni dell'ufficio di San Grato, parlavano invece con maggiore verosimiglianza, almeno cronologica, d'una parte· cipazione di Grato al Concilia di Calcedonia (ecumenico IV) che nel 451 condannà l'eresia monofisita. Se la sopraddetta documentazione agiografico-liturgica risultasse autentica, ne deriverebbe una presenza « valdosta– na » ad un Concilia ecumenico sin dal V secolo, ovverossia sin dai primi tempi dell'erezione della chiesa locale augusta– na, avvenuta sui finire del secolo IV o agli inizi del V. Di– sgraziatamente per la tesi tradizionalista, sessant'anni e più d'esercizio della critica agiografica, hanno dimostrato con molta evidenza l'inanità di certe posizioni e l'infondatezza di (1) J.-A. Duc, Histoire de l'Eglise d'Aost e, 1, Aoste 1901, p . 173.

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