BASA

64 L. COLLIARD Tale caratterizzazione perdura durante tutto il secolo XVIII e sino ai primi decenni del XIX. Verso la metà del se– colo scorso, ottiene la prevalenza in diocesi una più giovane generazione di ecclesiastici, meno permeata di spirito rigori– sta e gallicano, una generazione che ha attinto nella pratica, corne nella teoria, alla concezione morale liguorina e a quella disciplinare di tipo gesuitico. Essa ha il suo maggiore espo– nente nel vescovo di Aosta Giacomo Giuseppe Jans di Lil– lianes (1867-1872) che partecipa corne tale al Concilia Vati– cano I (ecumenico XX). Mons. Jans parti per il Concilia il 27 novembre 1869 e fu di ritorno nel luglio dell'anno succes– sivo11. Il 18 febbraio 1870, pronuncià un discorso sulla que– stione del Catechismo. Contrariamente al vescovo di Ivrea, Mons . Luigi More– no che opta per il « non placet », Mons. Jans si pronuncià senza esitazione per l'opportunità della definizione dell'in– fallibilità personale del Sommo Pontefice ( 18 luglio 1870). Da Roma invià, il 25 gennaio 1870, ai suoi diocesani una Lettera Pastorale (Notes de l'Eglise Catholique). Accom– pagna il vescovo al Concilia, in qualità di teologo, il noto pa– dre Lorenzo d'Aosta, cappuccino. Mons. Jans ritornà da Roma con la salute alquanto scossa; moriva il 21 marzo 1872, all'età di 59 anni. Il XXI Concilia ecumenico Vaticano Il, vede oggi riu– niti a Roma ben quattro Padri valdostani, il vescovo di Aosta, Mons. Maturino Blanchet; l'arcivescovo Mons. Luigi Centoz, vice-camerlengo di S.R.C.; il vescovo di Dinajpur Mons. Giu– seppe Obert; il vescovo di Sion Mons. Nestore Adam, non– chè i monsignori Amata Pietro Frutaz e Faustino Vallainc, il primo corne perito per la sezione storico-liturgica, il seconda preposto alle delicate mansioni di capo del servizio stampa del Concilia. (11) P.-E. Duc, Biof)raphie de Mgr Jacques-Joseph Jans <!v~que d'Ao3te. Ivrée 1872.

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