BASA

Commemorazione di Maria Clotilde Daviso di Charvensod Prima d'iniziare la commemorazione di Maria Clotilde Daviso di Charvensod, mi si permetta di porgere il ringra– ziamento più caloroso a chi volle cosl benevolmente proporre la mia nomina a socio dell'Accademia di S. Anselmo, ed al Presidente ed ai membri dell'Accademia stessa che si sono compiaciuti di accogliermi tra di essi. Ma il miglior ringraziamento mi parve quello di pren– dere il primo contatto, di instaurare il primo rapporto di– retto con questa gloriosa Accademia, facendo parlare per bocca mia Colei che ne fu pure membro e che seppe ono– rare non solo questa Società ma tutta la Val d'Aosta, re– gione originaria della sua Famiglia, in un modo cosl precipuo. L'idea non è stata del tutto mia, lo confesso, ma mi fu suggerita, l'estate scorsa, dalle considerazioni che un altro neo-eletto, il sig. Aimé Chenal, fece in occasione della sua prima relazione, e che cioè entrando a far parte d'una So– cietà accademica si dovrebbe, secondo la buona tradizione, commemorare un collega scomparso . Stavo allora accingen– domi a proseguire le ricerche che la prematura morte aveva impedito alla Daviso di completare; l'una concerne un con– sortile piemontese, l'altra riguarda una preziosa raccolta di franchigie valdostane dovuta all'instancabile zelo, all'appas– sionata opera di ricerca e di valorizzazione del patrimonio storico-giuridico della Vallée di quello straordinario perso-

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