BASA

10 M. A. BENEDETTO dall'osservanza di quella , Commynes rimane fedele alla con– cezione cristiana che aveva dominato in tutto il Medioevo e subordina lo Stato all'osservanza della morale e del diritto. Ma, corne al sua tempo , nella sua cerchia, l'idea di Stato non era ancora riuscita a districarsi per i più dalla concezione patrimoniale e feudale , cosl, non avvertendo ancora la dif– ferenza fra ingiustizie e iniquità commesse dai prlncipi non corne tali, ma corne uomini, dalle violazioni del diritto e delle leggi morali commesse per necessità politica, egli non giunge a percepire chiaramente il dissidio fra morale e ra– gion di Stato ... Per Commynes esiste, sl, un dissidio fra uti– lità e coscienza, ma alla sua mente di cristiano non halena ancora la diabolica tentazione di porre la politica in una di– versa sfera di valori e di permettere al principe quanta non è concesso all'uomo; fra "monde" e "conscience" la necessità non offre ancora al principe di Commynes le sue comode scappatoie ... Questa fiducia nella legalità, nel diritto, questa convinzione che il retto agire sia in definitiva, anche nella vita politica, il miglior modo per raggiungere il successo, sia in virtù dei meriti acquisiti con l'osservanza della legge di– vina (metter Dio dalla propria parte) , sia in virtù di leggi c consuetudini puramente umane, è il più alto omaggio che un uomo , rotto a tutti gli accorgimenti di una politica spesso senza scrupoli, poteva fare a un supremo ideale di miglior convivcnza fra gli uomini. Nonostante il sua pessimismo, nonostante le sue amare constatazioni osservate con disilluso realismo, Commynes si rifiuta di gettare l'uomo nella dispe– razione di sentirsi lupo fra i lupi , per dargli invece la confor– tante speranza, se non la certezza, di poter trovare l'utile pro– prio nella osservanza delle leggi divine ed umane ». Mi sono soffermata particolarmente a lungo su questa opera dell~ Daviso sia perchè, anche se a dire dello Chabod essa è « corne un epilogo che corona tutta la più giovanile attività » della nostra Autrice, essa l'amà profondamente, le dedicà le cure più lunghe, assidue e sollecite - era già pressa a morire quando ebbe la gioia di saperla pronta per la stampa - sl da sentirlo corne il « sua » Commynes e da in-

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