BASA

Il cardinale Marc'Antonio Bobba 73 giunta l'assoluzione dell 'Ordinario, il che avvenne il 6 agosto succes– sivo. Senza autorizzazione del vescovo venneto pure ttovati il vicario di Fontainemore, quello di Issime, Giovanni Violeta di Tavagnasco ; il partoco di Challant, Giovanni Noir, e quello di Ayas, Francesco Brunod. I due ultimi, religiosi anch 'essi del convento di Verrès, erano stati preposti alle due cure dal prevosto del loto convento. Tale pre– vosto, Frn.ncesco di Challant, aveva, si, il diritto di conferire benefici in alcune parrocchie, ma cià sempre previa istituzione canonica. I colpevoli furono parimenti sospesi a divinis ed in seguito assolti dalla stesso visitatore. Dai verbali desumiamo inoltre che il prevosto di Saint-Gilles protestà di fronte al Ferragatta, rivendicando i diritti della preposi– tura, per i quali essa andava esente da qualsiasi specie di visite. Il vescovo procedette ugualmente alla visita, almeno fin dove gli fu possibile, poichè arredi e vasi sacri, ad esempio, non venneto lasciati vedere. Esente da visite si dichiarà pure la Collegiata di S. Orso in Aosta. Quivi il visitatore non volle insistere . I casi più gravi noti, risultano quello di Gressoney e di Nus. I partocchiani di entrambi i paesi, lamentatono fieramente con il Fer– ragatta le continue assenze dalla parrocchia, sia del parroco, corne del vicario, tanto che erano costretti a rimanere per lunghi periodi di tempo senza funzioni sacre, privi di sacramenti, a seppellire i loto mor– ti senza neppure una benedizione del sacerdote, ecc. Quelli di Nus accusatono apertamente il loro parroco, Michele Benoit, di tenere una condotta riprovevole : frequentava osterie ed altri luoghi di gioco, partecipava a divertimenti pubblici, con grave scandalo del popolo. Il Ferragatta lo sospese ipso facto a divinis, riservandone l'assoluzione all'Ordinario . I parrocchiani di Gressoney fecero presente al vescovo corne il partoco non si des se premura di procurar loto un confessore che par– lasse tedesco, perchè potesse capirli nella confessione, e cià nonostan– te le incessanti domande e suppliche . Si ttovavano quindi costretti a ricorrere ad un interprete, il che era contrario alla ragione ed alla

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