BASA

Il cardinale Marc'Antonio Bobba 8J Il modo poi con cui venivano custoditi i sepolcri nelle chiese ed i cimiteri, era un'altra innegabile testimonianza dell'affievolirsi del sentimento religioso e della pietà. Il sentimento cristiano aveva intro– dotto l'uso di seppellire i morti nelle chiese, affinchè i corpi che erano stati tempio dello Spirito Santo, riposassero presso le reliquie dei martiri. Si trovavano, quindi, sotto i pavimenti delle chiese, non solo sal– me di ecclesiastici o di personaggi illustri, ma anche numerose altre salme, poste in grandi tombe collettive od in tumuli privati . Mons. Ferragatta trovà che i sepolcri nelle chiese erano in ab– bandono, scoperti e non sufficientemente profondi : inconvenienti tutti gravissimi e pericolosi per le infezioni ed i contagi, oltre che per la grave mancanza di rispetto verso i defunti. Diede percià ordini pe– rentori in merito : le tombe dovevano essere profonde almeno due piedi e chiuse ermeticamente con pietra viva. In simile stato di penosa noncuranza, furono parimenti trovati i cimiteri, esistenti presso la chiesa. Solo per la parrocchia di Doues, Civoyes e Roisan il manoscritto nota : « ... cimiterium est debite clau– sum et custoditum ». Pochi altri erano « satis honesta sed non clau– sa ... » e cosl per Aymavilles, Charvensod, Chesallet e Rhêmes. In tutti gli altri vi era una strada pubblica : « item visitando cimiterium reperit iter publicum... », la cui eliminazione suscità controversie e guestioni senza fine fra vescovo e paesani. Molti cimiteri erano com– pletamente privi di muro od altri ripari, tanto che nessuna distinzione e divisione esisteva tra il cimitero ed i campi confinanti, corne si nota per Courmayeur, La-Salle, Valgrisenche, Valtornenche, ecc. ; altri ave– vano i muri diroccati, cancelli divelti... in tutti l'erba cresceva a suo agio, per cui gli animali trovavano sempre e liberamente di che sfa– marsi. In quello di Gignod e Valpelline si trovà posto anche per un depo– sito di grano e legna ; ad Etroubles, adossata ai muri del cimitero, era stata costruita un'osteria che aveva un'entrata che dava sul mede– simo. In molti scorreva l'acqua che andava ad irrigare prati ed orti, anche quelli del parroco. Non mancavano casi in cui l'acqua lasciata scorrere nel cimitero provenisse da scoli, il che era maggiormente penoso ed indecoroso ; ve n'erano di quelli non ancora benedetti,

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