BASA
Il cardinale Marc'Antonio Bobba 8] nœ supram portam curœ tollere sub pena excommunicationis » e di sostituirvi un detto della Sacra Scrittura. Il visitatore volle inoltre che in agni casa parrocchiale vi fosse un archivio custodito da due chiavi, in cui riporre l'inventario dei beni mobili ed immobili della parrocchia, copia degli atti delle visite pastorali e i decreti dei sinodi diocesani, i libri della cura <l'anime, ecc .. Riguardo a questi ultimi, notiamo che non tutti i pafroci avevano il libro dei battesimi, nonostante le ripetute esortazioni fatte ; trascu– rato era pure il libro dei matrimoni e dei morti. Il Ferragatta dispose anche che ut curati possint animas sibi commissas cognoscere ed debite regere, unusquisque curatus habeat infra duos menses librum in quo describat omnes familias suœ parrochiœ, distinctis nominibus propriis et cognominibus in hune qui sequetur modum: Georgius Rosatus Caterina eius uxor Martinus eorum filius Rosa eorum filia Mauritius Rossitus famulus Claudia ancilla Questo minuta particolare ed altri ancora già descritti annos » » » » » 64 40 18 12 26 20 possono sembrare, nella considerazione generale della riforma cattolica, piccole cose di modesta o scarsa importanza : senza dubbio sono aspetti minori, di una amministrazione quotidiana, ma, crediamo, assai utile, poichè nella loro cura si andava alla radice del male per un largo rinnovamento, tanto poco appariscente quanto assai sostanzioso 194. L'amministrazione dei beni della parrocchia, fu pure oggetto di particolare attenzione da parte del Ferragatta. Notà che molti parroci non avevano il registra di tali beni, che altri lo trascuravano od erano inesatti nella resa dei conti. Qua e là trovà abusi ed irregolarità gravi : (194) A. MONTICONE, L' applicazione del Concilia di T renta a Roma, in « Rivista di storia della Chiesa in Italia », anno VIII, n. 1, Roma 1954, pag. 48.
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