BASA
86 R. Bore/li beni alienati senza la debita autorizzazione, permute di immobili fatte inconsideratamente ed esse pure non autorizzate, pii legati non debi– tamente rispettati, ecc. Nella cappella di La Balme, ad esempio, eretta nella parrocchia di Pré-Saint-Didier, noto che il lascito comportava la celebrazione di sei messe annue ; tale numero era stato ridotto prima a due, quindi ad una messa , infine, da sei anni circa, non era pfü stata celebrata neppure quell 'una. Il rettore della cappella , un certo Regis, era assente al momento della visita ; il vescovo lo fece richiamare in sede , ma l'interessato non si presen to . Anche nella cappella dei Challant in Verrès, furono trovate irre– golarità circa lasciti e altri legati. Il Ferragatta ordino che nel prossimo sinodo diocesano , tutti i parroci presentassero , in virtù di santa obbedienza, il registra dei beni mobili ed immobili della propria parrocchia e che per l'innanzi fossero esatti nel dare conto dei redditi annuali. Richiamo alcuni parroci, perchè si permettevano di devolvere ad altri usi le offerte ed elemosine date per la chiesa : « ... oblationes qu re datre pro reparatione ecclesire et alire oblationes reponantur in arca et curati ipsas non detrahant sub pena excommunicationis ». Il richiamo era già stato fatto dal Bobba, tuttavia dei disobbedienti ve n'erano ancora, frai quali il parroco di La-Salle, Jovençan, Pollein , Hône-Bard, Arnad e Issime. Apprendiamo dai verbali corne il vescovo ripetesse sovente un altro ordine e cioè che il parroco dovesse avere egli pure una chiave delle cassette delle elemosine e non solo i fabbricieri. Questi ultimi vennero inoltre esortati a rendere conto della loro amministrazione, a compilare quanta prima il registra dei redditi delle confraternite esi– stenti nella parrocchia e di spedirlo al vicario generale . Particolarmente sentita risulta l'esortazione che il visitatore ri– volge ai singoli parroci, vicari , ed altri sacerdoti, perchè si astengano da commerci non autorizzati e sconvenienti al loro stato, da specula– zioni che non erano lontane dalla simonia e da quanta altro fosse di nocumento e di distrazione pericolosa all'esercizio del loro ministero , affinchè - in una parola - « al beneficio goduto corrispondesse
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