BASA
Il cardinale Marc'Antonio Bobba 87 effettivamente un culto praticato, in modo che da cose sacre non sr traesse un puro e semplice guadagno » 195 . Soprattutto, il vescovo vuole che il clero si renda irreprensibile in fatto di moralità ; dolorose constatazioni a questo riguardo non mancarono nel corso della visita. A Nus, Gressoney, Issogne, Issime e Villeneuve, il prelato dovette usare la « sferza » dell'interdetto, della sospensione a divinis, della privazione del beneficio e di altre severe pene, perchè i ministri del Santuario si erano resi indegni del nome sacro che portavano. Ad Issogne la contessa Madruzzo-Challant, impetrà grazia presso il Ferragatta pet il prete Amedeo Arnad, che era incorso in gravi censure a motivo di penose deviazioni morali. Notà inoltre che il decreto relativo alle persone di serv1z10, quantunque ribadito più volte ed in tono solenne dal Bobba , non era ancora osservato dai vicari di Villeneuve, Civoyes, Allein, Gressan La Magdeleine, Verrayes, dai parroci di Chesallet, Roisan e Montjovet e dal vicario dell 'ospedale di Villeneuve. Anche verso questi disobbe– dienti fu mestieri ricorrere alla minaccia dell'interdetto, se non aves– sero immantinenti allontanato dalla loro abitazione « ancillam suspec– tam vel suspicione non carentem... » e cià al fine di evitare « quas– cumque murmurationes populi et sepius scandala ». L'istruzione personale, sia teologica che morale ed intellettuale , fu la raccomandazione che il vescovo ripetè incessantemente a ciascu– no ed a tutti i sacerdoti, poichè solo con essa si sarebbero evitati, corretti, combattutti, in sè e negli altri, abusi e mali d'ogni specie ; solo con l'istruzione, unita alla preghiera ed alla ritiratezza, il sacer– dote avrebbe capito nuovamente gli obblighi e i doveri che lo stato ecclesiastico importava e trovato la forza di adempierli. Il popolo, con la sua vita di fede e di pietà, le sue tradizioni e costumi, fu pure oggetto di specialissimo interesse da parte del Ferra– gatta. Il vescovo terminava la sua missione con la visita « in Ecclesia Cathedrali Beatœ Mariœ Auguste, in qua est parochialis sancti Johan– nis Auguste». Era il 18 settembre. (195) Ibidem, pag. 47.
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