BASA

Note agiografiche e liturgiche su sant'Orso 193 pito nella Val Gardena ; seconda l'antica iconografia, S. Orso e m veste di Priore, col bastone, il libro e un uccello sulla soalla sinistra. e) IL CULTO DI S. ORSO. Possiamo dire che il culto di S. Orso nella Valle d'Aosta è già fiorente all'XI secolo, epoca in cui troviamo i più antichi libri litur– gici che menzionano il Santo ; abbiamo infatti due codici : 1 ) l'Anti– fonario con neumi e lezionario per l'Ufficio in cui l'Ufficiatura in Natale S. Ursi precede quella della Purificatio S. Mariœ. Questo co– dice è stato identificato col cosidetto Breviario di Pollein di cui par– lano il can. Marquis e mons. Duc 120 ; 2) il Messale dt Brusson in cui, ai foll. 196r 198v, si trova un calendario con il « dies natalis » del Santo al 1°febbraio 121 • Nel XIV-XV sec. troviamo molti breviari ( 4 provenienti dalla Cattedrale di Aosta e uno dalla Collegiata) 122 che portano al 1° febbraio le lezioni di S. Orso, senza contare i due lezionari della Collegiata, che riportano il testo della Vita S. Ursi per intero 123 • La festa di S. Orso appare nel Pontificale fatto redigere verso il 1310 dal Beato Emerico di Quart, vescovo di Aosta dal 1301 al 1313 124 ; nelle Costituzioni di questo vescovo la festa di S. Orso è numerata corne festa di precetto. Le carte più antiche in cui è nomi– nato S. Orso risalgono all'inizio dell'XI sec. : carta del 1025 . che contiene uno scambio di beni fra il vescovo Burcardo che cede della « terra S. Ursi » alcuni campi a Katelmo che li riceve « a parte S. Ursi » 125 ; nel 1032 abbiamo una donazione di « Letardus pre– sbyter » ai canonici di S. Orso 126 ; nel 1040 Umberto Biancamano cede i suoi possessi di «Derby, Avisiaco, Thuilia », ai canonici di lJ (120) Cf. A.P. FRUTAZ, Redazione inedita, cit., p. 307. (121) Vedi supra elenco dei Calendari, Messali, ecc., num. 2. (122) Vedi supra codd. della seconda redazione, numm. 4, 5, 6, 7, 8. (123) Vedi supra elenco dei codici, num. 3, 11. (124) Cf. A.P. FRUTAZ, Le fonti, cit., p. 27. (125) Cf. l'ediz. di G. BosoN in Mélanges, II, cit., pp. 19 20. (126) Cf. ibid., p. 138.

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