BASA

288 Bibliographie valdôtaine G. TERCINOD, Martin Rule nei ricordi della sua visita ad Aosta nel 1877 e nei suai scritti sulla genealogia di S. Anselmo, Aosta , Tipo– grafia Valdostana, 1963. Il professor Guido Tercinod, nota studioso dei problemi storici relativi a S. Anselmo di Aosta, ha fatto seguire al suo Gressa11, le berceau d'Anselmt pubblicato nel 1960, un nutrito stu– dio su Martin Rule nei ricordi deila sua visita ad Aosta nel 1877 e nei suoz scritti sulla genealogia di S. Anselmo. Lo storico inglese Martin Rule, giun– se ad Aosta ne! settembre 1877 al fine di compiere una serie d'accertamenti sul luogo di nascita e sulla genealogia del santo arcivescovo di Canterbury. Il Rule visito Gressan, il Ponde! ed Aosta, lasciando del suo soggiorno val– dostano una descrizione d'un vivo inte· resse turistico . Quanta alla casa natale di Anselmo, il Rule invitava il lettore a non credere alla tradizione aostana . La « vexata qurestio » del luogo di na– scita di S. Anselmo è un problema che da un secolo agita il di già inquieto campo dell'erudizione locale. Studiosi valdostani moderni , quali Monsignor Amata Pietro Frutaz e 10 stesso professor Tercinod, sembrano propensi a concludere, con !'apporta di buoni argomenti, che la casa di An– selmo non è quella comunemente in– dicata al borgo S. Orso, e che detta tra– dizione, forse non più tada del secolo XVI, risolverebbesi in « una pia fin– zione » . L'ultima parte del lavoro del Terci– nod tratta della genealogia anselmiana quale viene presentata da! Rule ; essa per alcuni aspetti s'avvicina a quella che il Patrucco fisserà in Miscellanea V aldostana. Il volume si chiude con un accenno alla controversia Freemall· Rule sulla promozione di Anselmo ai l'episcopato. Anche questo lavoro del Tercinod - came il precedente - ha tra l'altro il gran merito di rendere edotti gli ambienti colti valdostani sui risultati, in campo internazionale, del– le principali ricerche relative ai pro– blemi storici anselmiani, volgarizzan– done tra noi gli orientamenti critici ; il che non è poca casa. - (L. C. ) U. TORRA, La valle di Challant-Ayas - Le sue antichità, II edizione, Ivrea, Bardessono, 1963 . En 1958, Ugo Torra publiait aux e– ditions Bardessono d'Ivrée un joli petit livre sur La Valle di Challant-Ayas - Le sue antichità. L'auteur avertissait qu'il avait entrepris d'écrire cet ouvra ge afin d'aiguillonner les personn~s douées de goût et de sensibilité à s'intéresser aux antiquités et à l'his– toire. Il voulait notamment illustrer l'aspect historico-géographique, jus· qu'ici trop négligé. Tout en recon- naissant que ce qu'il traitait n'était que de peu d'importance au point de vue archéologique, mis en comparaison avec les immenses richesses de notre Na– tion, il était de l'avis qu'il y a là un bagage de souvenirs à même de nou~ donner des enseignements précieux, d'ouvrir notre horizon. D'autre part, ajoutait-il, dans l'économie d'une pe– tite vallée latérale le patrimoine d'anti– quités a toujours son importance et

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