BASA

14 R. Borelli peste che infieriva senza pietà. Il morbo aveva fatto molti vuoti fra il clero cosi che in un momento tanto difficile numerose parrocchie erano vacanti o scarsamente servite. Lo zelo che il vescovo spiegava per arginare tanto male incontro gravi ostacoli nell'avversione dei nobili e del popolo che Io giudica– vano eccessivo, troppo severo e persino ingiusto. Intanto le difficoltà sempre crescenti, l'usurpazione dei beni della Chiesa, le liti che bisognava sostenere con il potere civile e con i privati ; gli urti con i due Capitoli e l'incomprensione dello stesso clero, scoraggiarono talmente il vescovo da farlo decidere ad abban– donare la diocesi proprio quando la presenza del pastore era insosti– tnibile e di grave necessità, poichè « tutte le parrocchie tra Ginevra e Chambéry erano infestate di libri proibiti e la gente andava gridan– do dappertutto che bisognava vendere i beni degli Abbati e dei Pre– iati in favore dei poveri ... » 26 . Dalle dimissioni del vescovo Berruti la sede vescovile rimase vacante per tre anni ( 1525-1528), durante i quali l'eresia ebbe campo libero. Si ebbero allora i primi conflitti religiosi seguiti da numerose ribellioni tra clero e popolo. Due apostati, il domenicano P. Angelo ed un francescano il cui nome ci è ignoto, diffondevano apertamente la falsa dottrina nei paesi di Antey e di Torgnon ; venne lanciato l'interdetto sulle due parrocchie, ma i due ribelli, e con loro altri preti, continuarono ivi la celebrazione dei divini uffici per cui nell'aprile del 1526 furono scomu– nicati. Le lettere recanti la scomunica vennero affisse alle porte della cattedrale di Aosta, a quelle del convento di S. Francesco, nell'albo pretorio della città ed in quello di Châtillon, perchè l'accesso ai due paesi era pericolosissimo a causa della rivolta degli scomunicati che andavano pure sobillando il popolo. Voci allarmanti nei riguardi del protestantesimo che guadagnava terreno giungevano pure da altre parrocchie 27 • (26) J .-A. Duc, op. cil., pag. 209. (27) Ibidem, pag. 213 e segg.

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