BASA

Il cardinale Marc'Antonio Bobba 21 semblea dei tre Stati e neppure nei decreti del duca, nelle lettere del vescovo e nei documenti della curia episcopale. La setta calvinista ed i suoi adepti erano ancora sconosciuti non solo nel ducato, ma anche a Berna, in Isvizzera ed a Ginevra. « Luterani e bernesi » : tali erano le denominazioni degli eretici che bisognava sorvegliare, combattere e vincere. La massa, poi, parlava di riforma e di Vangelo in modo gene– rico senza fare una vera distinzione tra calvinismo e luteranesimo 41 • Nel 1535 una emozionante notizia scosse profondamente i Val– dostani : Ginevra, cacciato il suo vescovo, abbassati gli stemmi sabaudi, si era alleata con Berna e la Messa era ivi completamente cessata, corne Io testimonia la frase che ancora oggi si legge incisa sulla scala del castello di Issogne : « Le 28 d'octobre 1535 la messe a resté de dire à Genève ». Il duca di fronte a tanti pericoli in Savoia ed in Piemonte, tento di non romperla del tutto con Berna, la quale sempre più ostinata nelle sue mire di egemonia politica e già padrona di Ginevra, stava pure impiantando con la forza la nuova religione nella contea sa– bauda di Vaud. D'accordo con il vescovo, il duca stabill ad Aosta un incontro tra ambasciatori sabaudi e quelli bernesi. Questi ultimi erano capeg– giati dal famoso Naëgeli, « il torbido e feroce conquistatore del paese di Vaud». Il tentativo di un accorda falli e per sempre, a causa dell'intolleranza dei riformati che asserirono pubblicamente essere il saccheggio il loro diritto quando l'occasione era fornita dal Vangelo... e che avevano l'ordine di cedere quando prima di tutto, non venisse loro ac– cordato che l'evangelo restasse puramente a Ginevra corne esso vi era 42 . L'ambasciata bernese ebbe tuttavia un risultato importantis– s1mo: quello di aprire gli occhi di tanti illusi in Aosta, quali , mentre speravano (41) J. BosoN, Documents valdôtains concernant la propagande protestante en Vallée d'Aoste au XVIe siècle, in «Soc. Acad. du Duché d'Aoste», Bollettino n. 24, Aosta 1937, pag. 129 e segg. (42) c. LOVERA DI CASTIGLIONE, op. cit., pag. 26 e segg.

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