BASA
24 R. Borelli Il vescovo Gazin terminà i suoi giorni ad Anversa nel maggio del 1557. Si era recato presso Filippo II, che si trovava in quel tempo in Inghilterra, a chiedere aiuti finanziari per il duca Ema– nuele Filiberto. Queste le condizioni della diocesi di Aosta nella prima metà del sec. XVI. Molto si era fatto dai predecessori del Bobba, soprattutto dal vescovo Gazin che veramente venne meno sotto il peso delle inin– terrotte fatiche sostenute per la diocesi e per il ducato ; si puà quindi giustamente asserire che prima che il Concilio di Trento bandisse attraverso i suoi Canoni la restaura– zione cattolica nel capo e nelle membra, la Valle d'Aosta aveva compiuto nella prima metà del Cinquecento, un passo decisivo verso la Confroriforma... 49 Tuttavia cià che restava da fare era ancora moltissimo, sia nel campo della disciplina ecclesiastica, sia in quello della lotta contro l'eresia e della difesa dei diritti della Chiesa. A questo si accinse con zelo apostolico mons . Bobba, « uno dei più chiari prelati che abbiano seduto sulla cattedra vescovile augu– stana » e già coadiutore del vescovo Gazin nel governo della diocesi dal 1556 50 • II Marc'Antonio Bobba nacque in Casale all'inizio del XVI secolo, in una delle più distinte famiglie del Monferrato . Tra i suoi antenati si contano numerosi illustri personaggi che onorarono la carriera ecclesiastica e civile, sia alla corte dei mar– chesi del Monferrato, sia a quella della casa Sabauda. Fu il primogenito del celebre giuresconsulto Alberto Bobba dei signori di Lu, di Morano e di Castelgrana, conte palatino e consigliere (49) M. GRosso, op. cit., pag. 451. (50) T . ÎIBALDI, Stol'ia della Valle d'Aosta, vol. III , Torino 1906, p. 350.
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