BASA

Il cardinale Marc'Antonio Bobba 25 marchionale ; e di Margherita Bellone di S. Maria, dei Signori di Terruggia, nobildonna casalese 51 . Sortl da natura un carattere leale, battagliero, intransigente di fronte al dovere e non gli mancà quel tanto di astuzia che gli fu indi– spensabile per tener fronte alle difficaltà in cui venne a trovarsi. Tutti gli storici che parlano del Bobba sono concordi nel defi– nirlo uomo di spiccato ingegno, di profonda e sentita pietà e di costumi integerrimi. Quando nel 1536 il Monferrato passà a Federico Gonzaga, duca di Mantova, nonostante gli inderogabili diritti che il duca Carlo II avanzava sul marchesato, Alberto Bobba fu tra i primi signori mon– ferrini a mettersi al servizio dei Savoia. Carlo II, riconosciutene le doti eccellenti, lo nominà senatore alla carte di Torino ed in seguito governatore della provincia e città di Vercelli, dove allora risiedeva la carte ducale. Marc'Antonio segui il padre alle due corti dove, benchè in età giovanissima, diede sicura prova di non comune abilità e saggezza nel disbrigo degli affari di carte. Fedeltà e lealtà nei riguardi del sovrano, furono le doti che Alberto Bobba volle radicate nell'animo del figlio, il quale non dovette deludere le speranze paterne, per il fatto che Carlo II, e particolarmente Emanuele Filiberto, lo ritennero fino all'ultimo uno dei più fidi cansiglieri. Conseguita a pieni voti la laurea in diritto civile all'università di Torino, il Bobba intraprese la carriera della magistratura e ne n– portà brillanti successi. Carlo II lo volle presto tra i membri del Senato e suo const– gliere. Già dicemmo corne il governo negli Stati sabaudi fosse allora temperato dall'Assemblea generale dei tre Stati del Piemonte e della Savoia, costituita dai rappresentanti del clero, della nobiltà e dei comuni, i quali senza che alcuna norma, salvo quelle dettate dalla consuetudine, rego- (51 ) A. MANNO, Il Patriziato subalpino, Firenze 1907, vol. II, pag. 329.

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