BASA

36 R. Bore/li Piemonte e del contado di Ginevra. Il Bachaud rimase in carica fino al 1568 81 . Emanuele Filiberto gradi l'alto riconoscimento, anzi egli stesso aveva sollecitato la venuta di un Nunzio, poichè giudicava opportuno ...fare una congregatione de vescovi abbati prelati et altri dotti teologi della stato, non già per disputare o conoscere sopra li ponti et articuli de la religione, ma solo per trattare il modo corne s'habbi da procedere non solo a non lassar crescere, ma a risanare questa piaga de la maladitta peste luterana et a total– mente extinguere queste heresie... chiese percià licenza al Papa di cosl pater fare et quando li parevesse bono di mandare un nuntio aposto– lico che vi intervenisse a suo nome lo riceverebbe in singular gratia. Il duca avrebbe desiderata che il Nunzio fosse stato un suddito del ducato sabaudo, per cui fece espressamente il nome del vescovo di Asti, mans. Gaspare Capris, ma il Pontefice decise per il vescovo di Ginevra 82 . Mons. Bobba inoltre, saputo che le risorse pecuniarie del capi– tolo della cattedrale e del clero di Aosta erano agli estremi, s'adopero per ottenere dal Papa, in favore dei medesimi, la facoltà di disporre per testamento dei loro beni e l'esenzione dalle decime. Capitolo e clero si rivolsero allora al duca, perchè riconoscesse il diritto loro concesso. Emanuele Filiberto lo fece con lettera data a Torino il 2 maggio 1563 nella quale si legge ...si que désormais soyt loysible aux seigneurs prestres et ecclésiastiques chacun deuls de tester et disposer de leurs biens meubles et immeubles en faveur de qui bon leur semblera comme de raison 83. Degno di nota è pure il lavoro che il vescovo svolse, in questo periodo di tempo, per la difesa della propria giurisdizione ecclesia- (81) F. FoNzr, op. cit. , pag. IX. (82) M. GROSSO, La controriforma nell'archidiocesi di Torino, vol. I, 1957, pag. 66. (83) Ms. Arch. Seminario maggiore di Aosta.

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