BASA

38 R. Borelli Balla di riapertura del Concilia, la quale era stata pubblicata in Con– cistoro, con ordine di farla leggere al duca, di farla pubblicare in tutto Io stato sabaudo, et invitare frattanto et esshortare tutti quei Prelati a trovarsi a tempo debito nel luogo del Concilia 86. Si direbbe che Emanuele Filiberto non fosse stato molto propenso a mandate i vescovi dei suoi sta ti al concilia di Trento, poichè non sap– piamo come giustificare diversamente la poca sollecitudine di quei prelati nel rccarsi a Trento. Il Grosso invece <lice che i vescovi del Piemonte erano tutti renitenti nell'andare al concilia e aclducevano scuse varie tutt' altro che probative, per cui il Papa ne era assai di– sgustato 87 • Nel febbraio del 1562 Carlo Borromeo esor ta nuovamente il Nunzio perchè mandi i vescovi al concilia : ...V.S. solliciterà tutti quei prelati, nemine excepta, chè in tanto bisogno di santa chiesa, et in tanta frequentia , nessuno puà iustamente escusarsi.. . e tanto meno quei di quello stato, dove è sl gran bisogno di questa medicina del concilia 88. Nel settembre successivo il Borromeo toma a lamentarsi con il Bachaud, perchè i vescovi della stato sabaudo non s1 sono ancora prcsentati al concilia ; esorta percià il Nunzio a mandarne almeno quattro e continua : .. .non lascerà di dire che mons. di Auosta, ambasciatore qui di Sua A!tezza, ha promesso a Nostra Santità di andare ancor esso al concilia, il che dovria esser esempio a cotesti altri prelati, et stimolo a farli andare più volentieri. Il segretario aggiunge in nota : Quel che ho detto de la promessa di mons. di Auosta a Nostra Santità di andare al concilia, V.S. Io comunicherà con S.A. et farà officia perchè accetti il tutto in bene... 89. (86) F. FoNZI, op. cit., pag. 60. (87) M. GROSSO, La Controriforma nt'll'archidioccsi di Torino, vol. I , pag. 77. (88) F. FoNzI , op. cit ., pag. 82. (89) I bidem, pag. 98 e segg.

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