BASA

Il cardinale Marc'Antonio Bobba 47 notizia che non pochi parroci erano in cià assai trascurati ; ordinava inoltre che i curati ed i chierici insegnassero ai fedeli il modo di comportarsi in chiesa, specie durante le sacre funzioni, « ne ecclesia, qui domus orationis est, fiat domus negotiationis, et ne peccata maiora fiant ubi peccatorum venia exoratur » ; proibiva percià che dum divinum officium in ecclesiam celebratur aut verbum Dei predicatur ne quis in limine seu ante foras ecclesire seu in Cimiterio immorari presumat, sed intra ecclesia devote se contineat et ita se componat ut terga non vertat altari super que expositum est SS. Sacramentum, et ibi ullo modo strepitus non fiat ne res profanre teneantur aut eserceantur. Accadeva pure che durante la messa domenicale, la piazza anti– stante la chiesa e lo stesso cimitero si trasformassero in piccole fiere o palestre di giuochi con grande disturbo e distrazione di quanti si tro– vavano in chiesa, oltre la grave mancanza di rispetto verso i luoghi sacri. Il vescovo mise il veto a tali abitudini sotto pena di interdetto e diede obbligo ai parroci, sotto pena di sospensione a divinis, di vigilare perchè l'ordine venisse osservato 115 • Tassativo era pure l'obbligo di tenere con rispetto e ordine i vasi e gli arredi sacri : « .. . calices et alia vasa sacra sint munda ... tobalia, mantilia, mappa altarium ut sint semper nitida et munda prout decet, tertio mense mutari et mundari debent » ; proibiva inoltre « altaria preparari per laicos ... » ordinando « id tieri per sacerdotes aut cleri– cos » ; ed ancora « ne quis ullo tempore super altaria prophana aliqua reponere aut se ipsum appodiare presumat, sub pena excommunica– tionis » . Particolarmente degno di nota è il decreto con cui il vescovo impone ai parroci l'obbligo dell'insegnamento della dottrina cristiana ai fanciulli ed alle fanciulle, tutte le domeniche ; l'istruzione religiosa dei bambini era trascuratissima, sicchè ve n'erano molti che non sape– vano ancora fare il segno della croce e non conoscevano le preghiere più comuni, quali il Pater noster, l'Ave Maria, il Credo, ecc. Il ve– scovo vuole che i parroci insegnino al più presto tali preghiere pet passare, quindi, ai comandamenti, precetti, sacramenti, ecc., « prout (115) Ibidem.

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