BASA

48 R. Borelli in Boris ad usum augustensem excussis et impressis contineri repe– rimus » . Le « Heures » erano una raccolta di preghiere ed istruzioni religioso-catechis tiche. Da ultimo il vescovo ricordava ai curati l'obbligo di istruire i fedeli circa il sacramento della Confessione ; proibiva che i parroc– chiani si confessassero, durante il tempo pasquale, da altro sacerdote che non fosse il loro parroco ed aggiungeva che le confessioni « de– beant audiri in locis sacris patentibus ac publicis et manifestis, casibus necessitatis exceptis » . Aitre minute prescrizioni venivano impartite soprattutto riguar– do all'abito ed alle calzature dei sacerdoti e dei chierici, ai quali racco– mandava di evitare i due eccessi : ricercatezza e trascuratezza ; « gene– raliter unusquisque studeat deferre honestum habitum ordini suo con– gruentem » 116 . Il vescovo chiudeva il sinodo impartendo la benedizione a tutti i convenuti, che esortava alla preghiera ed al ricorso divino per tro– vare la forza necessaria onde attuare un fe rmo emendamento perso– nale prima, e quindi sociale. Mons. Bobba non si accontentava di impartire ordini, ma ve– gliava perchè fossero osservati, porgendo aiuto a quelli che si trova– vano in difficoltà maggiori, incoraggiando i deboli ed i meno istruiti, riprendendo con energia e costanza i negligenti 117 . Un mese dopo la celebrazione del sinodo, infatti, il vescovo notà che i canonici della cattedrale ed altri sacerdoti non si davano troppa premura di ubbidire a quanta era stato stabilito relativamente alle donne di servizio ; il 7 maggio ripetè , percià, l'obbligo con let– tera particolare. Fu allora che moiti sacerdoti fecero notare al prelato la difficoltà di trovare domestiche con l'età prescritta dal decreto e lo pregarono di volerla ridurre almeno a 33 anni . Mons. Bobba, avuto riguardo al grande numero di sacerdoti esistenti in diocesi, accondi– scese e modificà il decreto con lettera del 16 giugno , nella quale il (116) Ibidem . (117) J .-A. Duc, op. cit., t. VI , pag. 80.