BASA
52 R. Bore/li Per altre 33 parrocchie, vicino al nome del rispettivo curato si leg– ge : « Non residet ; comparuit pro eo vicarius ».In particolare in tre di queste parrocchie, ossia in quella di Villeneuve, Saint-Nicolas e Val– tornenche, il parroco oltre che non essere residente era anche « absens a patria ». Pet la parrocchia di Saint-Marcel e pet quella di Pénis, notiamo che si presentà al sinodo il vice-vicario. In 24 parrocchie il curato era residente e si presentà al sinodo, tranne quelli di Saint-Remy e di Arnad, che furono rappresentati dal vicario ; il primo perchè ottantenne, il secondo non sappiamo pet quale motivo. I parroci non residenti, erano, dunque, 37 su 69 ; e, molto probabilmente, non residenti erano pure quelli delle otto parrocchie non rappresentate 128 . E' da notare che in quattro parrocchie soltanto non esisteva il vicario. Pet le parrocchie di Brissogne, Charvensod, Chevrot, Cogne, Diémoz, Etroubles, Saint-Remy, Roisan e Pontey, il manoscritto re– gistra « nulli sunt presbiteri » ; mentre pet altre non troviamo accenno in merito. Accanto al nome di altre parrocchie vi è la nota : « sunt presbiteri », senza specificazione di numero che viene invece specificato per la parrocchia di Pénis , dove se ne trovano quattro, pet quelle di Aymaville e Châtillon, tre rispettivamente e pet quelle di Issogne e Saint-Vincent , dove ve ne sono due 129 • Il sinodo si svolse laborioso , poichè occupa ben trenta pagine del volume manoscritto . Il vescovo, dichiarati contumaci gli assenti e riconfermati gli sta– tuti del sinodo precedente, invita i convenuti a fare la loto profes– sione di fede, seconda quanto era stato stabilito dal concilia di Tren– to ; quindi espone il motivo del sinodo : « Eas corrigere et reformare qme reformationis officio noverit indigere in spiritualibus et tempo– ralibus ». (128) Ibidem. (129) Ibidem.
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