BASA

Il cardinale Marc'A11tonio Bobba 5? Ancora poco osservati erano pure i decreti relativi alla predica– zione nei giorni di festa ed all 'istruzione religiosa del popolo, per cui il cardinale ripete l'ordine, esortando i curati ad istruire i fedeli me– diante la spiegazione del Vangelo « eosque monere virtutes sequi, vitia evitare et ecclesiasticis preceptis cum omni umilitate obedire ». Troviamo pure ripetuto il decreto con cui era stato stabilito che ci fosse un solo padrino ed una sola madrina nel battesimo « .. . ca– veant omnino curati sub pena excommunicationis ne in baptizando plures ammittant quam unum patrinum et unam matrinam ». Dopo di che il manoscritto riporta : « item reiteravit plura alia statuta sinodalia iam publicata et parum observata » 143 • Del tutto nuovi i decreti circa l'uso del messale e quello relativo all'ospitalità da esercitare verso i predicatori mandati dal Vescovo nelle varie parrocchie. Il primo decreto ci rende noto che in diocesi esistevano diversi tipi di messali, per cui sorgevano discussioni e divergenze tra i sacer– doti con grande confusione di idee. Leggiamo nel manoscritto : « di– versitas missalium quibus in hac diocesi sacerdotes utuntur, solet con– fusionem et contemptum generare ... » ; il cardinale vuol mettere ri– paro a tanto disordine, poichè « indecens est in una et eadem diocesi diversis uti ritibus » ; percià ordina severamente che il messale sia unico per tutti ed uguale a quello usato nella chiesa cattedrale 144 . Il concilia di Trento aveva decretato che i vescovi erano tenuti personalmente alla predicazione : Statuit et decrevit eadem sancta synodus, omnes Episcopus ... et omnes alios Ecclesiarum prœlatos teneri per seipsos, si legitime impediti non fuerint , ad prœdicandum sanctum Jesu Christi Evangelium ... quia hoc est prœcipuum Epi– scoporum munus ... 145 Qualora i vescovi non avessero potuto soddisfare all'obbligo, erano tenuti « viros idoneos assumere ». (143) I bidem. (144) I bidem. (145) Cano11es et decreta .. sess. V, cap. II .