BASA

La minorité linguistique valdôtaine 195 Les attaques redoublent en 1882-83 . Dix ans s'écoulèrent ensuite assez paisiblement. Mais en 1882-83 les attaques contre l'usage du français dans les écoles de la Vallée d'Aoste recommencèrent. Le Conseil provincial scolaire de Turin envisagea, dans sa réunion du 17 octobre 1883, l'opportunité de faire pénétrer l'usage de la langue italienne en Vallée d'Aoste. Il décida, afin de remplir ce but, que l'enseignement de l'italien se– rait exclusif dans les écoles primaires et moyennes, et que celui du français ne pourrait avoir lieu qu'en dehors des heures réglemen– taires de classe. Il y eut immédiatement une autre levée de bou– cliers de la part des Valdôtains. Le député Rolland présenta une interpellation à la Chambre des députés : « Cinque mesi or sono e precisamente nell'ottobre 1882, senza che legge alcuna sia venuta ad abrogare o a modificare quelle pre– esistenti, dall'autorità scolastica provinciale è stato disposto che in tutte indistintamente le classi del ginnasio, dalla prima all'ultima, la lingua italiana fosse esclusivamente la lingua istrumentale e che la francese non vi potesse essere insegnata che all'infuori delle ore legali, corne si pratica per la scherma ... e se debbo prestar fede alla voce pubblica ed alle proteste vivissime e concordi e continue della stampa locale - senza distinzione di colore poli– tico - si sarebbe consigliato ai maestri ed alle maestre di ser– virsi, anzichè della lingua francese, del dialetto del paese, si sarebbe andato sino a proibire non solo l'insegnamento, ma benanche il semplice uso del francese ... ». Le député Rolland donna ensuite lecture à ses collègues d'une lettre que l'hon. Betti avait adressée au syndic d'Aoste en 1862 à l'occasion du premier acte de la lutte pour l'usage du français dans nos écoles, dans laquelle il est dit notamment : « Fedele al mio antico convincimento maturatosi negli studi storici ho sempre creduto e credo che la lingua materna sia la sala capace di sviluppare interamente le facoltà intellettuali e mo– rali di un popolo. Ed è precisamente in questo senso che lavorerà per l'ordinamento del suo Collegio . « La differenza di lingua non è punto contraria agli interessi generali delle altre provincie del regno. « D'altronde la nostra provincia, che ha sparso generosamente il suo sangue per la causa della Libertà e dell'Indipendenza, ci ha provato che il suo amore per l'Italia è forte e patente al pari di quello dei suai figli più nobili.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=