BASA
6 G. Donna d'Oldenico d'Entrèves fu rigida. Fin dagli anni degli studi, trascorsi all'este10 ed in Italia, ove all'Università di Torino consegui la laurea in leg~e, egli acquisto quella naturalezza di modi che prendeva conforta dalle tradizioni e dalle maniere sempiici e schiette della sua valle. Anche quando ebbe pubblici ed importanti impegni la sua fran– chezza toglieva ogni noiosa ufficialità a qualunque incontra, mentre l 'amabilità della sua indulgenza portava a quella misurata confidenza che ricorda gli uomini migliori del vecchio Piemonte privi di p1e– giudizi di casta, amanti dei buoni studi, ricchi di umana bontà, ge– nerosi nel dare una mano alla chiesa, al malato , al pavera od al– l'amico, ogni quai volta se ne presentasse la necessità. Cio intendo sottolineare perchè non avremmo un suo preciso ritratto se non rivelassimo i tratti più essenziali del suo carattere, qualità che hanno dato impronta alla sua vita pubblica e privata nonchè ai suoi stessi lavori storici. I primi incontri col Conte Carlo d'Entrèves li ebbi nella sede di questa Accademia, ma poi i rapporti con lui divennero sempre più vivi ed amichevoli aitre che per la comune passione agli studi storic1 regionali anche per uguaglianza di incarichi nella vita pubblica to– rinese: egli corne Presidente dell'Istituto Chirurgico Ortopedico Maria Adelaide, io, prima, corne Commissario Straordinario del Gran Magistera dell'Ordine dei SS . Maurizio e Lazzara, poi corne Presi– dente dell'Ospedale Maria Vittoria. Tali incarichi ci portarono a numerasi incontri in riunioni per la disamina e la soluzione di questioni ospedaliere. Come spedaliere Carlo d'Entrèves continuava una tradizione che nella sua famiglia era già radicata, tradizione tipica di quasi tutta la nobiltà piemontese, di quella stessa che ha partecipato alle gesta del Risorgimento e che pur ci ricorda i nomi di Carlo Cordera di Montezemolo fucilato dai tedeschi alle Fosse Ardeatine, di Felice Cordera di Pamparato impiccato dai nazisti in Val di Lanza, nonchè quello dei Passerin d'Entrèves tra colora che parteciparono all'azione del Comitato di Resistenza contra gli invasori. Carlo d'Entrèves apparteneva quindi a quella nobiltà che sempre ottenne rispetto perchè non ostenta diritti ma si vanta di adempiere sacrifici e doveri, quella stessa che non vive nell'alone nostalgico del passato ma che si trava inserita nelle attività economiche e scientifiche, cosl came in quelle sociali, conservando sempre vivo il senso umanistico della cultura e l'amore agli uomini ed alle cose della prapria terra . L'ospedale intitolato alla Regina Maria Adelaide ebbe tra i
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