BASA
Commemorazione del conte Carlo Passerin d'Entrèves 7 suoi fondatori anche Alberto Gamba (al quale il nosocomio dedicà un busto bronzeo), medico di chiara fama, docente di anatomia per gli artisti all'Accademia Albertina, la cui figlia Maria, andata sposa, corne si è detto, ad Ettore d'Entrèves, fu madre del Conte Carlo che ora ricordiamo. Il Conte Carlo d'Entrèves venne eletto Consigliere del predetto ospedale, per la prima volta, il 9 dicembre 1936. Egli succedeva nella carica al padre, Conte Ettore, che era de– ceduto in quello stesso anno, ed a seguito di successive rielezioni quadriennali egli rimase in quella carica per ben ventitrè anni. Successivamente con decreto prefettizio del 5 aprile 1960, a seguito delle dimissioni del vecchio Conte Luigi Cibrario, venne eletto Presidente per il quadriennio in corso, nella qual carica venne poi ancora riconfermato con decreto prefettizio del 1962. Complessivamente furono ben ventisei anni di vita ospedaliera durante i quali egli diede un rilevante contributo allo sviluppo del– l'ente divenuto uno dei maggiori per la chirurgia e la cura di tutte le lesioni, conseguite od acquisite, dell'apparato locomotore. Come Consigliere, ed ancor già corne Presidente, si prodigà con dedizione esemplare alla vita dell'ospedale. Ne studià le esigenze con lunghe osservazioni e riflessioni trovandosi anch'egli in quella schiera di amministratori che lottano per una veramente cosciente politica sanitaria. Ricardo di aver più volte discusso con lui sulla necessità di moralizzare i rapporti tra mutue ed assistiti nonchè su quelli che sono i problemi umani che tutt'oggi persistono nello stato bene– fattore, problemi che si moltiplicano di pari passo col progressa che invece non conserva dimensioni umane. Anch'egli concordava nel ritenere che alla base dello sviluppo dell'assistenza ospedaliera ne– cessita pur sempre l'energia della carità, non di quella che taluni scambiano per beneficenza o per filantropia e che frutta ditirambi ed onori, ma quella che scaturisce dal vivo amore tra gli uomini. Sentire cioè la carità corne esigenza spirituale e non solo corne una morale esterna senza rischi. Da cià tutta l'indispensabile premessa per poter stendere un codice sanitario che attui quello che lo Spa– dolini direbbe un regime di servizio, di collaborazione e di fraternità. Uguali convinzioni e pari sentimenti portava nello svolgimento dei suoi compiti di Amministratore dell'Istituto dei Sordo Muti di Torino. Va da sè che in ognuna delle sue cariche pubbliche trovaror10
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