BASA
270 D. Fiandesio menti tellurici che modificarono anche le caratteristiche fisico-chimiche delle acque. E' accertato infatti che dal 1675 al 1730 ripetute inonda– zioni ricoprirono di detriti la sorgente. Dopo accurate ricerche e restauri essa riprese ad emettere acqua, ma meno calda e in quantità più limitata . Anche nel 1740, a causa di un assestamento del suolo, essa scomparve e solo dopo immediati scavi riflul, ancora pero meno abbondante di prima. Pré Saint Didier fece parte fin dal Medio Evo dei feudi dei Savoia. Purtroppo non ci sono pervenuti documenti ufficiali tanto antichi delle terme, distrutti dalle guerre, dalle lotte di parte, dai saccheggi e dagli incendi che devastarono per secoli la Valdigna. E' stato scritto dal Giusta nel suo volume edito nel 1875 ad Aosta, dal tipografo editore Luigi Mensio, che le terme di Pré Saint Didier nel rnedio evo facevano parte dei possedimenti di un certo Bozo di Léaval, signore di Morgex. La prima notizia storicamente certa la si trova nell'atto di infeuda– zione del 4-7-1560 fatta dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia ad un discendente di Bozo, il nobile Claudio Léaval. Nell'archivio della Parrocchia di Morgex, riferisce il d'Aragona, è stato rinvenuto l'atto del 1572 di divisione dei beni del nobile fra i· suoi quattro figli eredi. Da esso risulta che alla morte del padre divenne pro– prietario dellci stabilimento termale il nobile prete Giovanni Francesco Léaval. Si ignorano i successivi trapassi della proprietà fino a quando le terme entrarono in possesso della Provincia di Aosta, verso la metà del 1700 e vennero amministrate a mezzo del Consiglio dei Commessi, il quale provvide ad ampliare l'edificio, ad assumere un custode e bagnino per regolare i bagni ed assis tere i bagnan.ti , a nominare un medico alla direzione dello stabilimento, a far stampare in Torino, con l'approvazione del Sovrano, un regolamento delle terme che porta la data del 1792 . Dopo il 1860 le terme, essendo stata soppressa la provincia di Aosta, incorporata in quella di Tor.ino, 'furono dall'amrninistrazione pro– vinciale vendute all'asta ed acquistate nel 1869 dall'avv. Perrod di Pré Saint Didier, poeta e scrittore, console d'Italia in Egitto. Da allora il complesso termale passà in mani diverse fino al 1940, quando gli edifici furono requisiti dal Governo e trasformati in éaserme, cbe poi andarono distrutte durante la guerra. Dopo l'ultimo conflitto è stato ripristinato alla meglio un piccolo padiglione a cura del Consiglio della Valle d'Aosta. Cos! hanno ripreso a funzionare i bagni termali, sia pure in modo molto modesto, ma richiamando perà sempre un certo qual numero di frequentatori. La fama di queste cure, che tutt 'oggi perdura , non è perà usurpata , ma poggia su antica tradizione medico scientifica .
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