BASA

Le vicende del!'esilio di Luigi Einaudi 383 rientrato in tempo nel Comune natio, non poteva destar sospetto. Il martedi mattina furono perfezionati i dettagli. I Signori Einaudi sarebbero partiti da Aosta il 21 pomeriggio, muovendo in macchina dalla Sede della società di Consuma dove il martedi ricorreva un più nutrito afflusso di carri e camioncini di dettaglianti, che si vanno a rifornire alla Cooperativa. Un dipendente fidato della Società, il Signor Camos Cesare avrebbe guidato la macchina che sarebbe stata scortata da persona di fiducia del geometra Arbaney, cioè dal giovane Giuseppe Soto, dipendente della Cogne e genero del Nex. Nel pomeriggio del 21, gli Einaudi lasciarono Aosta accompa– gnati dal Signor Camos, il quale poche ore dopo poté rassicurare i Farinet del perfetto svolgimento del viaggio e cosi questi ultimi poterono recarsi immediatamente a By per attendere nella loro baita gli Einaudi, al loro arrivo colà. Giunti a Doues, gli illustri viaggiatori si alloggiarono nella casa ospitale dei Signori Nex, che lasciarono il mattino seguente, 22 set– tembre, accompagnati da Cerise Marino, dal mulattiere Nex Emilio che portava il bagaglio : tutti i suddetti si prodigarono in ogni guisa pet rendere più agevole il viaggio degli illustri personaggi. Il tempo era grigio e piovigginoso e la comitiva procedeva lentamente pet il sentiero che da Doues si arrampicava all'Alpe di Champillon, e poi pet Les Crêtes et Berrevà raggiunse By: un sentiero panoramico e bello d'estate, tagliato a mezza costa e che permette di raggiungere la conca di By senza passare pet il fondo valle, e cioè pet Ollomont. Più che un sentiero è un tratturo pet greggi, che ora attraversa la foresta, ora cotte pet verdi pascoli romiti, serpeggiando in svolte e pendii ed appare interminabile a chi Io percorre in stato di ansietà di spirito e con nebbia. Il sentiero ogni tanto si eleva su terrapieni aperti, si inerpica su pet i costoni del monte e precipita in improvvisi scoscendimenti, muta– bile e vario quasi ad ogni passo. Alla baita di By tutto era pronto per ricevere gli Einaudi, compresi muli e guide che avrebbero dovuto accom– pagnare al confine di Col Fenêtre gli illustri personaggi. Da quel valico erano passati molti esuli, ma per frenarne l'afflusso il Governo svizzero Io aveva presidiato con appositi corpi di guardia e Io aveva chiuso al transita; anzi malte persane erano già state respinte dai militari di servizio. Nel pomeriggio del 22 settembre fu inviato al Col Fenêtre un pastore, latore di un messaggio per il comandante svizzero, con il quale Io si informava che il giorno successivo si sarebbe presentato al confine un personaggio illustre che si pregava di agevolare in ogni guisa . Nella mattinata gli Einaudi sarebbero dovuti già arrivare alla baita di By, ma non si vedevano ancora e giustamente i padroni di casa erano in pensiero per tale ritardo, tanto è vero che più volte si erano spinti fin verso la pineta, da dove sarebbero dovuti giungere i viaggiatori, per tendere l'orecchio ad ogni rumore che giungesse loro da lontano tanto più che una fitta nebbia toglieva ogni visibilità. Dopo mezzogiorno, l'attesa si fece inquietante addirittura, e Io stato d'animo di ansietà si protrasse fin verso le ore 16, quando finalmente si

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