BASA

Le vicende deli'esilio di Luigi Ei11audi 385 Questi si diressero in gran fretta verso By, scomparendo nel fitto nevischio, mentre gli Einaudi, con una nuova malinconia in cuore, pro– seguirono il viaggio verso l'ignoto; un nuovo affanno si aggiungeva all'antico, determinato dalle memorie dell'agitata giornata trascorsa. Senonchè a causa della tcrmenta, che infittiva, i muli non poterono proseguire, e allora i militari svizzeri si incaricarono dei bagagli e accom– pagnarono i profughi fino al rifugio di Chanrion, sede del più vicino comando, dove trascorsero la prima notte di esilio, ormai al sicuro, ma in condizioni di abbattimento, spiegabile in chi aveva composto nel proprio amato Paese, tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano da una forza perversa. Il giorno seguente il capitano Panchaud, comandante del settore, mise a disposizione del senatore Einaudi il suo mulo fino a Mauvoisin e di li a Fionnay, donde i viandanti; rotti dalla fatica, mossero, con mezzi militari, fino a Martigny, dove trovarono ospitalità nella Casa Madre del Gran San Bernardo, il cui Priore, Mons. Adam, era stato all'Università di Torino, alunno dell'Einaudi. Nei giorni seguenti i profughi proseguirono per Losanna, dove furono assegnati a un campo di quarantena, uno dei primi allestiti in Svizzera pet far fronte al flusso dei rifugiati che entravano nel territorio elvetico, sia attraverso i valichi francesi, dove i tedeschi si erano spinti fino a Belfort, sia attraverso la frontiera italiana di Domodossola. La fortuna volle che Mons. Ramuz, Parroco di Cuchy e Capo del– l'Organizzazione Charitas di assistenza ai rifugiati visitasse personalmente in quei giorni il campo. Egli si intrattenne con tutti i rifugiati, e quando si trovà di fronte all'Einaudi domandà, dopo averne udito il nome: « Lei è parente del famoso economista ? di quel docente cioè che avrebbe dovuto assumere la successione di Pareto nella cattedra di Economia presso l'Università di Ginevra ? ». Einaudi rispose che era proprio lui, ed allora Mons. Ramuz si interessà immediatamente a trovargli alloggio nella Casa Parrocchiale per il periodo previsto pet la quarantena. Con una rapidità che sorprese gli stessi Einaudi, egli ottenne telefonicamente da Berna questa concessione, e da quel giorno i signori Einaudi furono ospiti della parrocchia di Cuchy dove trovarono confortevole accoglienza ed efficace assistenza, e poterono agevolmente porsi in relazione con personalità della scienza delle Università elvetiche che essi già conoscevano. Einaudi fu !'ultimo pellegrino che attraversà il Fenêtre-Durand in quel precoce autunno del 1943. Pochi giorni dopo, la neve chiudeva definitivamente al transito quel passo, e le pattuglie svizzere si ritirarono prima a Chanrion, poi a Fionnay. Il Colle tornà nella sua solitudine: non era un valico sconosciuto, nè immune da storia; le sue balze echeggiano ancora nel fracasso di guerriglie antiche tra valdostani e vallesi e le ravine di una antica ridotta, attestano di questi trascorsi. 25

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=