BASA

l~ O G. Valel"io defonto et dicendoli guardo. ques to ti farà raggione ». Sempre Pietro Roland « ho veduto esso Martignènes gittar abasso le Jose della copertu· ra d'esso defonto ». Il tes te poi era stato a suo tempo invitato dall'inqui– sito a dis togliere il figlio dal lanciare accuse di omicidio « che altrimenti se ne pentirebbe et che esso Martignènes è stato ed è questionoso ». Sembra quindi che lo stesso imputato si riconosca litigioso ed attac– cabrighe. Ma i testi <l'accusa non cessano qui : ecco Giacomo Binel raccon– tare al fiscale corne l'inquisito, nell'apprendere l'arrivo del giusdicentc signore de Vallesa di ritorno da Carignano, temesse di essere arrestato per l'uccisione dello zio. Ed ancora corne Antonio Martignènes, fratello dell 'imputato, rninacciasse di morte Giorgio Allemand se avesse conti· nuato ad accusare François. Del resto, stando alla dichiarazione dello stesso teste, sembra che nel 1597 o 1598 il Martignènes meditasse di ferire Giorgio « nel luogo di ponte San Martino ». La conferma del ti– more del Martignènes d'essere arrestato è formulata anche da altri te– stimoni : Pietro e Andrea Martignènes, e Martino Grosso. Ritorna la lite per lo scoprimento del tetto della deposizione di Giacomo Joly ; mentre Giovanni Roland riferisce ques te parole dell'im– putato : « il diavolo non puo ammazzar questo maledetto homo di Barba Giacomo Allemando, io darei volentieri dieci scudi del mio che fosse morto ma ben bene col tempo se Iddio non lo puo arnmazzare l'am– mazzarà il diavolo ». Nell'interrogatorio del 23 gennaio 1599 compare finalmente Mad dalena, già chiamata parecchie volte in causa dai precedenti testimoni quale correa di incesto con l'inquisito : ella « confessa la cognitione o copula carnale secco avuta molte volte per l'inchiesto et per causa dessa partorito doi figlioli et di più confessa l'affinità ch'era et è fra essa et detto inquisito ». IV. Dopo la sfilata dei testi a carico il fascicolo processuale, sotto la data 1° febbraio 1599, riporta : « ussando l'inchiesto esaminato nega l'homicidio commesso nella persona del zio le inimitittie secco avutte ecc.. . ». In primo luogo corne risulta dagli «Articles deffensionaulx », lo sforzo del Martignènes e dei suoi difensori è volto ad infirmare le deposizioni dei testimoni <l'accusa facendo leva soprattutto sulla perso– nalità di detti testi e sui motivi d'astio che essi potevano avere contro l'inquisito . Uomo rissoso, violento, noncurante delle leggi di Dio e degli uomini l'ha descritto l'accusa ; sentiamo ora la difesa : « .. .le dict enquis est né de bon père et mère de bonne voix reputation et fame comme parelliement le dict enquis faisant proffession de maçonneur vivant de

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