BASA

Un processo criminale 141 son mestier et en homme de bin pour telz que dessus tenu et reputé notoirement et publiquement ». Uomo dabbene quindi , probo et indu– strioso, il cui lavoro di muratore era stato apprezzato in quel di Val– pelline, di Villefranche, Montjovet, Arnad e nella stessa città d 'Aosta « et autres divers lieux ». Inoltre era stato soldato di sua Altezza agli ordini « du Seigneur Capitaine Ascanio Richarand ». « Homme paisible non rumoreux ni questionneux vivant. .. de son labeur et travail », se talora era venuto meno a queste sue qualità « ce a été pour la deffence de son bien et honneur ». Artigiano coscienzioso e soldato, non poteva non aver vivo il senso della proprietà e dell 'onore ! Potevano le accuse dell'Allemand intaccare l'onestà di un uomo si retto ? Ma chi erano alla fin fine questi testi a carico ? La difesa li attacca uno ad uno, sistematicamente. Seguiamola mentre si sforza, attraverso la descrizione della personalità dei vari testimoni, di smantellare la grave accusa che pesa sul capo dell'inquisito. Ecco corne ci app~re Martin de Queres « pre– mier tesmoing de l'information » : « homme sans mayeurs et dissipateur de bien», ma quel che più conta nemico dell'inquisito del quale aveva giurato di vendicarsi, e corne se cià non bastasse il Martignènes affer– mava : « par voix et fame est tenu et réputé pour larron » per aver rubato del grano in casa di Martin de Jean Gros, grano che poi aveva venduto a Jacques Bynel alrro teste, quest'ultimo dell'accusa. E se <li violento carattere si doveva parlare, che dire di questo Queres che aveva tentato di strangolare « Jory Chancin son beau père» ? Poteva un teste siffatto, legato anche da parentcla col denunciante, « parce que la femme du dict Queres est parente du denonçant scavoir cousine en troisième degré », essc:re degno di fede ? E veniamo al secondo teste <l'accusa, Mar tino d'Anthoyne Gros. La difesa lo <lice « ennemis cappital notoire de l'enquis » col quale s'è disputato due anni prima davanti alla cappella di Rivery. Ed inoltre « homme de basse condition, sans moyens ny credit aussi mensonger.. . », che certamente non po teva reggere a confronta con l'inquisitio « ne de bon pere et mere... maçonneur vivant de son mes tier.. . soldat de son Altesse » ... Pure il Gros era legato da amicizia e da rapporti di af– fari col defunto prima e col figlio poi, amicizia che poteva spingerlo ad accusare l'inquisitio infondatamente unendosi cosi al risentimento de– gli Allemand contra il Martignènes. Neppure la testimonianza di Antonio Jory è accettabile per la difesa, poichè « en pourrait estre demeurée de conspirer comme voisin proche du deffunct quelque mal contre luy .. . ». Quanto a « Jory Challancin est notoirement et ordinairement yvrognie et quand il a beu dict ce qu'est et que n'est ottrageux des personnes ». Un teste simile non è affat to credibile quindi ! Inoltre detto testimone con l'aiuto di Pietro Challancin, suo cugino , aggredl l'inquisito di notre davanti alla cappella di Rivery. Pure « le dict tesmoing est parent pro– che (del defunto) et affin a cause de sa fe111me et cousin germain » ;

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