BASA
Un processo criminale 147 che fu liberato ultimamente ha retirato in casa et trattenuto pubblica– mentc per sua concubina b suddetta Madcblena. Più che è stato et è solito portar il pistoletto cinto alla cintu;:a » . Ritorna pit1 grave l'accu– sa di pubblico peccatore ... E nel giugno del 1604 il fiscale di Arnad ottiene dal Senato Piemontese che il Martigneynes compaia nuovamente dinanzi al giudice per « responder sovra li novi inditii et informationi del fiscale da te le quali risposte et rcpeütione fotta si debba il tutto mandar nelle ma ni dell'eccellentissimo scnato ». Il 30 agosto e il 3 settembre clello stesso anno l'inquisito confessa d'aver avuto si rapporti con una Maddalena, ma non Maddalena Allemand, bensi Maddalena di Dros. Confessa altresi « il porto d'una pistolla men– tre era al servitio di S.A. et alcune parole ingiuriose col Mestrale di Anart ». Ma poichè i testi a carico confermano le accuse e persistendo l'inqui– sito nel negare ogni addebito, il fiscale propone nuovamente la tortura. Ancora una volta l'appello al Senato di Piemonte storna dal capo del Martigneynes la minaccia della corda : con sentenza del 5 febbraio 1605 il duca Carlo Emanuele di Savoia pronuncia « doverse osservare la sen– tentia datta li 11 febbraio 1600 et dichiara che habbi l'inquisitio pagar le spese cibarie alla tassa del relbtore compensate tutte le altre ». Si chiude cosi il processo intentato dal fiscale di Arnad contro Fran · çois Martigneynes accusato di ornicidio nella persona di Giacomo Alla– manno. V 'è pero una appendice alla causa, in quanto il Martigneynes si mostra restio a pagare le spese di « geolle » comunemente attribuite agli imputati per il mantenimento duran te la detenzione, spese stabilite in tre fiorini al giorno. Per essere liberato ( lasché et liberé) l'imputato s'era impegnato a sborsare « la somme de troys cent et quarante florins bonne monnaie d'Aouste ... a bon compte des deppens cybaires de dix sept mois ... ». Come più sopra menzionammo il mantenimento del detenuto duran– te la causa spettava al detenuto stesso. Ora sembra che il nostro Marti– gneynes in prigione non si fosse fatto mancare alcunchè, corne si puo leggere nell' « acte de requisition de ta uxe de depence de geolle » infatti : « ... considcration fa icte a la charte des denrées du temps que le dict Mar– tigneines a esté de tenu, bon traictement estant personnage robuste, jeune et au quel falloit bonne table, entretement d 'un personnage pour sa garde.. ., feu et autres commodités ainsi qu'il voulloit estre servi et en– tretenu ... ». E ' quindi naturale che il nobile Jean Nicolas Bornyon « pro– cureur » dei signori de Valleise, invochi il pagamento di tutte queste ... comodità ! V'è in questa piccola disputa innanzi al nobile Roz Favre « sei– gneur de Courmayeur , conseiller et vibally au Duché d 'Aouste », un con– tinuo richiamarsi ad opera delle parti al Coutumier : sappiamo infatti, che nella massima raccolta delle Consuetudini Valdostane un titolo intero , il XIV del libro I , era dedicato proprio ai « Geoliers ».
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