BASA
280 C. Grassi [Z] 23 , egli conclude che le inchieste dovevano essere state svolte in una zona della Valle (ad es. a Cogne e Aymaville) dove le mediopalatali in questo caso « predominano » effettivamente 24 • Allo scopo di verificare questa conclusione 25 avevo cercato di esa– minare questo Vocabolario anche dal punto di vis ta lessicale, confron– tandolo sia con l'opera del Cerlogne, sia con i dati raccolti dagli Atlanti nazionali. Ricardo, a questo proposito, che un confronta tra i due vocabolari era stato preannunziato dal Prof. Giustino Boson, « del quale il Pasquali fu allievo di lingue semitiche » 26 , ma non se ne seppe più nulla. Non è tuttavia difficile osservare corne la maggior ricchezza di informazione del testo del Cerlogne sia soprattutto dovuta ai termini di origine letteraria francese ; ad abbonclare, sono in particolare i sostantivi astratti, i verbi, gli aggettivi e gli avverbi che hanno riferimento alla vita morale e reli– giosa. Eccone alcuni esempi, tratti dalle prime due pagine : abandon «action de délaisser», abattemen «abattement», abeiché (s') « s'abais– ser, s'humilier », abeissemen «action de s'abaisser », abbë « abbé », ab– bessa « supérieure d'un couvent », abdicachon « abdication», abileta « ha– bilité», ab intestat ( mouere) «mourir sans faire testament», abitenta « cloche.. . », ah_iurachon « abjuration », abjuré « abjurer». Per contra, pur essendo più povero corne numero complessivo di lemmi, il Vocabolario del Nigra presenta un numero nettamente superio– re di tecnicismi. L'elenco qui presentato non ha affatto la pretesa di co– stituire uno spoglio completo ; esso non è che il risultato di note, prese talvolta ad apertura di pagina, sui termini riportati dal Nigra e non dal Cerlogne : byeéî « mungere » ; boverenée « vacca sterile » ; boyatt, boya– tin « giovane bue, torello » ; brellina « amento di salice o d'altri alberi » ; brutt, bru « foglie cadute dai larici, pini, abeti » ; buketin « stambecco » ; bureyula « cutrettola » ; burné « doccia, fontana » ; éoke « scornato, pri– vo di corna » ; küss « venta che solleva la neve » 27 ; krobla « gheppio » ; kruefo « lampada a mano » ; kruife, /;ruef e « guscio di noce » ; kyuva « mucchio (di fieno ... ) » ; ardu « orzaiuolo » ; pelyatt « nudo » ; sarwegé (le polalye) « spaventare le galline » ; ecc· (23 ) V. Introd. cit., p. 8. Si noti perà, a questo proposito , che il Pasquali ha confuso quelle che sono le vere affricate (solitamente trascritte, corne si è detto, con [tz] e [dz] ovvero con [ z] e [i ]) con le fricative interdentali sorde e sonore (solitamente trascritte con fr e o) che, in queste condizioni, si trovano effettivamente in aitre parti della Valle (ad es. a Champorcher ; v. H .-E. KELLER, Etudes linguistiques sur les parlers :valdôtains~ Berna, 1958, p. 83 e tav. XV) ma non ad Aosta. (24) È curioso notare corne il Pasquali -escludesse (Introd. cit. , p. 8) che il Nigra aves– se posto [é] e [g] in luogo di [fr] e [o] (che per lui indicavano le affricate dentali ; v. d – ia n. prec.), o di altri segni corrispondenti, per semplificare 111 grafia : J.e voci introdotte ne! Vocabolario dalle parlate di Courmayeur e Châtillon, tutie regolarmente trascritte con [é] e [g] , avrebbero dovuto metterlo sull'avviso. V. anche qui sotto, alla n. 45 di p. 287. (25) Che viene tra l'altro accettata anche <lai KELLER, op. cit. , p. 44. (26) V. la nota in appendice al cit. art . del PASQUALI in « Aosta », p. 124. (27) V.-J . HunSCHMID, Praeromanica, Berna, 1949, p . 40.
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