BASA
Vocabolario Valdostano 287 grafie scolas tiche italiana e, soprattutto, francese, non intese nel suo ve– ro significato la domanda e, nel rispondere , provoco l'equivoco che indus– se il Nigra a trascurare completamente - l'abbiamo visto sopra a pag. 279 - la nasalizzazione delle vocali davanti consonante nasale dentale 44 • Nulla ci vieta dunque di pensare che, corne è stato sopra detto, un equivoco della stesso genere abbia deterrninato la decisione del Nigra di ridurre tutte le consonanti trascritte dal Cerlogne con [ ts ] e con [ dz] rispettivamente in [ é] e [ g ]. Naturalmente, segnando sempre tanto le n postvocaliche 45 quanta le -r- all'interno di parola e le affricate medio– palatali il Nigra deve essersi lasciato guidare anche dalla sua conoscenza del valsoanino, dove appunto non c'è nasalizzazione delle vocali, le -r– non sono cadute e C, G + o J > ts, dS ( tranne che nei prestiti del piemontese, dove si ha regolarmente k, g) · Queste ultime lettere consentono infine di concludere che, se è di– scutibile il titolo di Dictionnaire du patois valdôtain dato dal Cerlogne alla sua raccolta, che in realtà si riferisce esclusivamente all'uso aostano 46 , è da respingere altresi il titolo di Vocabolario valdostano che il Pasquali ha voluto attribuire a quello che il Nigra, a ragion veduta , aveva sempli– cemente chiamato « aos tano » . La presenza - percentualmente piuttosto trascurabile - di voci raccolte dal Nigra in altre località della Valle non puo infatti giustificare in alcun modo tale decisione. Il Nigra si rivolse ancora diverse volte al Cerlogne per pater avere la traduzione in valdostano di alcune decine di termini francesi 47 che sono poi effettivamente entrati in gran parte nel V ocabolario. Essi vi potrebbero anzi costituire quelle « moltissime rettifiche e aggiunte a ma– no del Nigra stesso » che il Pasquali (v. qui sopra, a p. 275 ) ha riscontrato nel manoscritto . Tuttavia, nella sua lettera del 9 giugno 1897 il Nigra scrive : « Je vous remercie... de m'avoir mis en communication avec M. l'abbé Henry, qui me semble un digne prêtre doublé d'un homme fort instruit. Il m'a envoyé de votre part la réponse à une demande concer– nant plusieurs mots , que vous savez, et il s'est mis aimablement à ma (44) Vero è, che a questo proposito si potrebbe opporœ che il Nigra avrebbe in ogni caso dovuto notare il fenomeno almeno nei vocabili particolari dell'uso della Bassa Valle e di Courmayeur, che egli aggiunse (su questo punto v. qui sopra, p. 280, n. 24) ai materiali ricevuti dal Cerlogne. Potrebbe pero essere prcvalsa qui la decisione di dare del valdostano una visione quanta piü possibilmente unitaria dal punto di vista fonologico, e quindi gra– fico. Ciù anche in considerazione dell'impicgo che egli intendeva fare del Vocabolario (v. in proposito piü avanti, a p. 290 sg.). (45 ) È interessante notare came, in corrispondenza delle consonanti nasali velari in fine di parola, il Nigra usi di regola, nelle aitre sue opere (v . piü avanti, a p. 289), il se– gno [n]. Nel nostro Vocabolario, invece, ove si faccia eccezione dei casi già visti a p. 279, egli scriv·e regolarmente [n], cosl come trovava nelle schede che gli inviava il Cerlogne. È chiaro, pero , che per il Cerlogne [ n] in questo caso non era che un mero segno grafico , da tenersi ben distinto, nella pronunzia, sia dalle [n] dentali che da quelle assorbite nella nasalizzazione della vocale precedente. (46) V. anche H .-E. KELLER, op. cit. , p. 44, n. 1. (47) V. specialmente le lettere del 20 febbraio e del 30 giugno 1897 ; del 17 febbraio 1899 e del 9 febbraio 1900.
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