BASA

290 C. Grassi lizzazione arbitraria, per cui la fricativa interdentale sorda veniva a so– stituire regolarmente le suddette consonanti. L'errore di lettura degli edi– tori - [ fJ per [ p] - - fece poi il resto. Una risposta definitiva a questo quesito si potrà ovviamente avere soltanto con l'esame diretto del manoscrit10 del Vocabolario, operazione che considero al di fuori dell 'argomento della presente Nota. Resti tut– tavia una raccomandazione in ques to senso a chi vorrà provvedere, in futuro, ad una nuova edizione dell'opera. In pochi altri casi abbiamo, tra la voce del taccuino e quella del Vocabolario, una certa differenza che puà essere spiegata o corne un ve– ro errore di trascrizione: ambrülj/ambruly (p. 13); bugi/bugi (p. 21); dilun/ diliin (p. 25) ; ovvero con le lievi modifiche probabilmente ap– portate di proposito sulla base di eleL-cnti noti al Nigra per altra via : avilji/avilya (p. 15); éam9ss/écmuss (p. 22); nojer/nuyêr (p. 58). Le stesse, ignote ragioni possono forse spiegare altri due mutamenti di carattere ancora più marcato, apportati ad altrettante voci del taccuino utilizzate per il Vocabolario: bê/béu (p. 16 ); e éeven6/éenev6 (p. 23). In sostanza, è indubbio che il Nigra si sia valso del suo taccuino per commentare il manoscritto del V ocabolario. Non solo, ma questa cir– costanza dovrcbbe servire a confermare la tesi della Ciravegna, seconda la quale detto taccuino dovrebbe essere stato reda tto prima del 1897 56 allo scopo di servire came strumento di consultazione per i futuri studi dialettali 57 • Non fanno difficoltà, in questo senso, i soli quattro casi di termini valsoanini introdotti nel V ocaholario che non sono stati presi dal taccui– no : palyula « puerpera » (p. 42) ; prekatero « purgatorio » (p. 66) ; reki « riposo, quiete » (p. 70) ; runtre « rompere » (p. 7 3). Nulla ci vieta, infatti, di pensare che il Nigra abbia aggiunto le sue note al Vo – cabolario in tempi successivi e anche anni dopo la prima stesura 58 • Infine, che il nostro V ocabolario sia stato largamente utilizzato dal Nigra nei suoi lavori posteriori al 1897 è provato dall'esame delle Note etimologiche e lessicali che, com'è nota, egli pubblico nell' « Archivio Glottologico Italiano » tra il 1898 e il 1901 59 • Anche in questo, non abbiamo voluto procedere ad uno spoglio completo del materiale analizzato ; per quel che riguarda perà le due se– rie è certo che tutte le voci valdostane citate provengono dal Vocabola– rio, came dimostra la trascrizione identica nei due casi : borna, patanü, (56) V. Nota cit., p. 7. (57) V. Nota cit., p. 5. (58) Di queste parole, cornunque, prekatere e runtre appaiono già nella Fonetica del dialetto di Valsoana, pp. 11 e 38 (per prekatero, v. anche F. CIRAVEGNA, Nota cit., p. 8); reki è stato utilizzato invece nelle Note etimol. cit., S. l', p. 297. (59) Prima e seconda serie: vol. XIV (1896-98), pp. 269-300 e 353-384 ; terza , quarta e quinta serie: vol. XV (1899-1901), pp. 97-128, 275-.302 e 494-510.

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