BASA
Come è risaputo, nell'estate del '53 si verifico nel regno sardo una cns1 economica di ampie proporzioni, riflesso di una generale crisi econo– mica europea : il raccolto del grano si mantenne al di sotto delle più pes– simistiche previsioni ; scarso il raccolto dei bozzoli che alimentava una delle maggiori industrie piemontesi, guella della seta greggia, e altrettanto scarso quello della vite. Si aggiunga la crisi europea sorta dalla tensione russo-tu rca, rapidamente aggravatasi e sfocia ta nella guerra, che aveva dan– neggiato il commercio del porto di Genova e proclo tto forti ribassi dei titoli alla borsa. Il malcontento che si andava diffondendo venne abilmente sfruttato dalle opposizioni che, con una serie di petizioni, rivolte anche diretta– mente al sovrano, dipinsero a colo ri foschi la situazione economica e politica del paese. Esse chiedevano che fosse abolito del tutto il dazio doganale sul grano e che ne fosse vietata l'espor tazione. Cavour prov– vide con un decreto del 6 ottobre 185 3 ::i ridurre il dazio di importazio– ne sul grano da 2 lire l'et tolitro a 50 centesimi, ma rifiuto di vietarne l'esportazione data l'esis tenza di trattati commerciali con la Svizzera e con l'Austria ai quali non si poteva non mantener fede 1 • Alla situazione di generale disagio si aggiunse un'epidemia di calera che, anche se limitata ad alcune zone del paese, fece numerose vittime 2 • Il malcontento , nel frattempo , cresceva. Si scrisse perfino che il rialzo del prezzo del frumento era stato a bella posta provocato dal Cavour, azionista dei mulini di Collegno , per poter realizzare maggiori guadagni. In questa accesa atmosfera si spiegano la dirnostrazione avve– nuta a Torino il 18 ottobre '53 contra Cavour e il tentativo di inva- (1) Ad Antonio Scialoja, consultor legale del Ministcro delle Finanze, Cavour scriveva il 20 gennaio 1854 : « Le trasmetto la legg;e abolitrice del dazio sai cereali. Avendo in animo di presentarla domani al Senato, La prego di preparare la relazione breve si ma nella quale si insista sulla opportunità e sui vantaggi della libertà assoluta del commercio dei grani », in C. CAVOUR, Lettere edite e inedite raccolte da L. Chiala, Torind, 1'383-8ï, vol. II, p. 293. Il disegno di legge era stato pvesentato alla Camera il 27 dicembre 1853, approvato il 20 gennaio 1854 con 72 voti contro 25 ; presentato al Senato il giorno succes– sivo e convertito in legge 1'11 febbra.io dello stesso anno. (2) Cavour da Lcri scriveva a G.-B. Üytan~ l'll settembrc 1853: « ... La salute pubblica nelle risaie è ottima. Cosa stra!1issima sinora il colera si è arrestato sui limite delle terre coltivate a riso. Abbiamo oltre 600 operai venuti da! Monferrato, che cantano e ballano corne se il colera non fosse mai esistito. D'altronde le notizie dei paesi infetti sono migliori. Comunichi quanto sopra a Rattazzi », in Lcttere edite e inedite cit., vol. II, p. 285.
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