BASA
304 C. Tn/,11no sione del palazzo, ripet uti si alcuni giorni <lopo. « Noi abbiamo avuto, corne sai, una sommos~a contro Cavour - scriveva Costanza d'Azeglio al figlio Emanucle. - Le voci che erano state fa :te correre avevano indicato una falsa pista alla polizia e, mentre questa faceva presidiare i mulini di Collegno, i perturbatori si appostavano attorno al palazzo di Cavour. Vi fu qualche colpo di coltello e, in ri sposta, dei colpi cbti con il calcio del fucile e dell e piattonate. Vennero ar restate vcnticin– que di quelle canaglie, fra cui una dozzina di lombardi » 3 . Ma a pre– scindere da quelle manifestazioni isolate, opera certamente di pochi esaltati, quale era lo stato d 'animo del paese? La crisi econorn ica era realmente cosi grave da investire l'intero apparato produttivo oltre che incidere sul tenore di vita della popolazione ? Costanza d 'Azeglio, che non amava certo Cavour, scriveva il 20 novembre al figlio, mini– stro sardo a Londra : « In realtà non c'è carestia, i mercati sono for– niti, ma i prezzi sono alti, cià che si attribuisce all'aurnento delle impo– ste ». E, dieci giorni piL1 tardi. « Cavour mi sembra un uomo terri– bile. Egli ha combinato Je cose in modo che non vi è più nessuno, tranne lui, a potersene occupare, ed esige, per restare, che la nostra sorte gli sia interamente affidata 4 • Si terne anche che, intraprendente com'è, egli possa alla fin comprometterci fatalmente, e quando accadrà di trovarsi nei pasticci, è capace di togliersi il cappello ed andare a man– giarsi i suoi milioni . Questa è l'opinione che si ha di lui, e non è certo delle più incoraggianti » 5 · Sulla assolura necessità di sciogliere b Camera per dare al paese una nuova assemblea, i liberali erano tutti d 'accordo, anche se il momen– to, data la crisi economica e lo sgomento diffuso per l'applicazione delle nuove imposte, non era certo il migliore. Significativa la lettera inviata proprio in quei giorni (il 20 novembre '53) da! Farini a Miche· langelo Castelli : « ... La gue rra che in Senato si fa a Cavour è guerra po– litica ; amici veri vi ha pochi , nimici moiti ; gli è lungo tempo che l'invi– dia , l'astio vi covano... La Camera dei deputati è vecchia e stanca ; se la si tenga in vita, andrà trascinandosila là sulle gruccie ; covano a destra ed a sinistra passioni e passioncelle acerbe al ministero, e in qualche questione quelle due parti potranno accordarsi insieme... solo rimedio efficace la pronta dissoluzione della Camera ... fra i vecchi fuzionari, fra i signori di Torino, Cavour non ha amici, non ne ha il ministero, non ne ha la Costituzione » 6 • Questa analisi della situazione trovava consenziente lo stesso Cavour che propose al sovrano la nomina di dieci nuovi senatori ( tra i quali (3) Lettere edite e inedit e cit., vol. V, p. 303. (4) « 0 assoluta fiducia o una crisi mi ·1isteriole era l'olternnriva ch'cgli metteva CO· stantemente innanzi alla Camcr:1 » scriverà Treitschke (JI conte di Ctwour, trad. it. [irenze, 1873, pp. 103-4). (5) Lettere edite e i11edite cit., vol. V, p. 30ï. (6) Lettere edite e inedite cit. , vol. V, p. 305.
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