BASA

Mati della Valle d'Aosta nel 1853 311 poser à l'execution de la Loi, s:: trouvent encore maintenant errants et épars sur les montaignes les plus escarpées, ce n 'est plus que pour échap– per aux poursuites de la justice qui les attend, et pour tenter de rejoindre leurs foyers, et avant de quitter cette Ville ... se fait un devoir de té– moigner à ses habitants toute sa hcrnte satisfaction pour le contenance ferme et rassuré qu 'ils ont su tenir et conserver en face des dangers qui les menaçaient... L'intendant de la Province , en particulier, se fait un de– voir bien sincère de declarer ici publiquement que, si par ses paroles et par celles de M. le Sindic de cette Ville, de Monseigneur l'Evêque et des autres personnages qui ont bien voulu l'accompagner dans la pénible et dangereuse mission, qu 'un dévouement sans bornes pour le bien de ses administrés et pour tenter d 'épargner l'éffusion du sang fraternel Valdô– tain , l'a déterminé à aller à la rencontre de 450-500 parmi ces insensés qui prétendaient entrer dans la Ville, les armes à la main, il a pu reussir à les leur faire déposer et entrer inoffensifs, cela est principalement dû à l'énergique attitude qu'ont su prendre et maintenir dans ce moment difficile et critique la brave Garde Nationale et les Sapeurs-Pompiers, ap– puyés .. . par un bon nombre des citoyens volontaires, qui ont voulu se trouver dans les lieux du danger et coopérer à la défense de la Ville... » . Nel proclama non si rassicuravano soltanto gli abitanti sulla repres– sione dei mati e il ristabilimento dell'ordine , ma si dava una interpreta– zione dei fatti di Aosta dalla quale mentre emergeva l'atteggiamento de– ciso della Guardia Nazionale e delle altre truppe nel respingere gli insorti, non altrettanto chiara appariva la « mediazione » che il vescovo, l'inten– dente Racca e il conte Crotti avevano concluso con i rivoltosi. Frattanto avevano rapidamente inizio le ricerche dei colpevoli della sollevazione da parte delle autorità· Alcuni elementi del clero erano gra– vemente indiziati per l'appoggio che avevano fornito ai ribelli e, in ge– nere, per l'atteggiamento ambiguo tenuto durante i giorni dell'insurre– zione 11 • (11) Ecco il rapporto del delegato di Pubblica Sicurezza Bosio, inviato al ministro dell'Interno da Donnaz il 1° gennaio 1854 : « Sono arrivato in questo Comune oggi ed è stata rnia cura prenderne informazioni sull'accaduto .ed ho dovuto rilevare non essere altro che mene dei sanfedisti preparate già da lunga mano ; ed è indubitato che vi esistevano concerti specialmente fra gli abitanti della montagna più suscettibili di essere ingannati , e più facili a lasciarsi illudere, perchè scesero armati contemporaneamente e da Champorcher, da Pont-Bozet e dalle altre montagne di Antey. I Parroci rispettivi promossero e diressero il movimento. Il Direttore pare sia il prete Anselmo Marguerettaz curato di Donnaz presso cui da qualche mese radunavansi ben sovente a conciliabolo i parroci dei paesi vicini. Il parroco di Antey ha benedetto le arrni , quello di Issogne celebro messa aile quattro del rnattino ed arringo i rivolrosi. Un Prete... già parroco di Champorcher ha pagato ai rivoltosi lire 200 - incoraggian– doli di prendere le arrni in favore della religione pericolante. Per eccitarli davasi ad intendere a quei poveri gonzi che volevasi far cambiare religione,

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