BASA
Moti della Valle d'Aosta nel 1853 317 Ma questa ratifica, questa sanzione appunto desiderava il Signor Crot– ti e nel vedersi di questa privo ora strilla, grida, e griderà contra lo scri– vente cui pero poco cale essendo persuaso di essersi tenuto nei limiti in cui doveva onde non compromettere in alcun modo il governo, e por– gere nuove armi ai Signor Conte onde patrocinare con maggior calore la causa degl 'insorti che deposero le armi prima di entrare in città. Il lodato Signor Conte pare poi voglia dare una più grande impor– tanza di quella che effettivamente si merito lo scritto dell'Intendente di Aosta, per dedurne poi le più larghe conseguenze, avvegnaché da quanta riferiva l'Intendente Racca al sottoscritto (non potendosi avere né l'ori– ginale, né la copia della scrittura in quell'occasione firmata) egli promet– teva agl'insorti presentatisi per cntrare in città, che loro non sarebbe stato fatto alcun male né da questi abitanti né dalla Guardia Nazionale, purché deponessero le armi , le quali poi loro sarebbero state restituite, e che lo– ro sarebbe stato fornito alloggio, ed alimenta purchè si contenessero in modo tranquillo, e da uomini onesti. La popolazione e la guardia Nazio– nale tenne le promesse, e nessun insulta o cattivo trattamento venne in– ferito a detti insorti, e se l'indomani si determino dal Sindaco e Mil. Naz. di procedere al loro arresto non si fu che in dipendenza di un colpo di pistola che vuolsi sia stato tirato ad un tamburino ; per cui si temeva che alle volte sparsi per la città procedessero ad altri cornpromettenti la tranquillità e sicurezza degli abitanti. L 'Intendente di Aosta impertanto promise soltanto per quan ta ho tratto al modo di trattarnento che avrebbero avuto dalla città ; ma in nissun modo guarantiva loro il condono di ogni pena per parte del Go– verno , garanzia poi che non poteva in alcun guisa tenere e vincolare l'azio– ne del Governo stesso. Sta bene cio che asserisce il Conte Crotti che l'In– tendente nella sua Provincia sia il rappresentante del Governo, ma cgli è pur cosa verissima che ogni at to contra il disposto della legge non puo in alcun modo vincolare il Governo il quale é pure vincolato dalla legge stessa ; questa cosa la sa il Con te Crotti quan to ogni altro, sebbene ne affetti ignoranza, perchè lo scrivente glielo diceva in modo chiaro e schiet– to appena giunto in Aosta e gli osservava corne volesse troppo appoggiarsi a quella convenzione (non vista ) la quale giusta l'avviso dello scrivente non poteva sortire grand 'effetto e che tutti quelli che erano stati arrestati non potevano più non ostante qualunque convenzione, essere rilasciati che in dipendenza di provvedimenti dell 'autorità giudiziaria che solo dalla legge era chiamata a conoscere e pronunciare· Riguardo poi alla garanzia data da I\1onsignore, e la parola d 'onore del S. C.te Crotti, non poteva né doveva estendersi oltre alle parole scritte nella convenzione di cui sopra, ed ai buoni uffizii adoperati per il mantenimento delle fatte promesse, imperocché non essendo né l'uno né l'altro rivestiti di alcun potere civile e governativo ogni loro promessa
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=