BASA
368 Bibliographie ( 1754) . La parte preminente dell'opera è costituita, corne s'è detto, dai car– teggi del cardinale Carlo Vittorio Del– le Lanze grande elemosiniere di Corte, del suo provicario nell'abazia di San Benigno di Fruttuaria, Gaspare Niz- 7.ia , e dell'abate Giacomo Michele Ben– tivoglio cappellano del Re; loro prin– cipali corrispondenti, accanto al Bot– tari ed al Paciaudi, i francesi Clément, Ducoudray ed il Du Pac de Bellegarde. Da queste relazioni epistolari appaio– no precisati i contorni - se non proprio definita l'essenza - di quel « fantomatico » giansenismo subalpi– no, sulla cui stessa esistenza erasi cosi a lungo disputato. Vescovi corne il Caissotti di Asti, il Balbis Bertone di Novara, l'Orlié de Saint-Innocent di Pinerolo, uniscono alla polemica anti– gesuita, accenti sostanzialmente favore_ voli al portorealismo ; su posizioni più moderate appaiono, tra altri, l'ar– civescm·o di Torino Lucerna Rorengo di Ror?i ed il vescovo d'Ivrea Pochet– tini di Serravalle. L'assidua collaborazione alle Nou– velles ecclésiastiques, il celebre foglio giansenista francese ; i rapport1 con la Chiesa scisrnatica di Utrecht, in vista di un:i pacificazione con Roma - rap– porti garantiti e coordinati dal ::a valier Ossorio, ministro degli affari esteri - ; l'attenzione portata alla po– litica ecclesiastica delle corti borbo– niche, sono altrettanti elementi a con– ferma della vitalità del gruppo porto– realista subalpino e dei suoi interessi religiosi a livello europeo. Nella massa dei documenti presentati dallo Stella, scarsi sono i riferimen ti alla Valle d'Aosta ; cssi si esauriscono in alcune citazioni di vcscovi (Bailly, Milliet D'Arvillars, Rambert, De Sales). Un notevole interesse per la storia val– clostana offre, al contrario, il clocu· rnento 17, Lettre du Sénat de Savoie au Roi sur la publication de la Cons– titution Unigenifo:;s à la Val d'Aoste, in data 12 aprile 1715 13 . Il Senato di Savoia, su notificazione del vice-balivo di Aosta, Planchamps, avvertiva il sovrano che un religioso domenicano (il vicario del S. Ufficio di Vercelli), nella sua qualità di inqui– sitore, aveva intrapreso in Valle la pubblicazione della bolla Unigenitus cià che « ne peut avoir lieu à la val d'Aoste qui ne fust jamais soumise au tribunal de l'inquisition» 14 • Nota lo Stella che nello stesso perioclo « in Val d'Aosta era anche penetrata qual– che copia del Nouvea.:1 Testament di Quesnel e che «il vescovo mons. D'Ar_ villars, continuava le tradizioni anti– gianseniste del suo prcclecessore Bail– ly 15 ». Concludenclo, crediamo di poter far nostra l'affermazionc che l'A. ha p<'· sto nella premessa al suo volume, se– condo cui il giansenismo in Piemonte fu un « movimento di riforma reli– !':iosa » che, amato o temuto, fece co– ~unque sentire il suo peso e lascià la sua impronta sulle varie manifesta– zioni della vita ecclesiastica e civile subalpina. Lino Colliard. (13) Archivio di Stato di Torino, Mat. eccl. cat 24, mz 1, n. 13. (14) P. STELLA, Il giansenismo, cit., p. 62. (15) Idib., n. 1. Per dettagli sui giansenismo in Valle d'Aosta , cf. P. STELLA. Gianse– nisti piemontesi, cit., pp. ï0·72 ; L. CoLLIARD, Rigoristes et molinistes en Vallée d'Aoste au début du XIX' sièc!e, (Documents et notes pour l'histoire du jansénisme valdôtain} in Société académique.. du duché d'Aoste, XL' bulletin, Aoste 1963 , pp. 129-159.
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