BASA
174 G. Lange possibile ottenere, cioe, delle uguaglianze effeaive ma a condizione di fare uso dei sottomurltipli del piede al solo scopo di far tornare i conti, mentre nel raffronto romano cià non avviene. Ho ritenuto di far cosa grata agli studiosi di architet– tura romana e medieva:le valdostana pubblicando sia le ta– belle di conversione ddle misure romane sia queHe delile misure medievah. Per queste ultime mi sono servito del ma– nuale pubblicato da Jean-Georges Carrel. 12 Le notizie su~la storia del monumento mancano quasi totalmente, anc:he n ell periodo medievaJle. I1 primo accenno che ho potuto ritrovare è contenuto nella « Redditio Castrorum » che ebbe luogo in occasione delile udienze tenute in Valle d'Aosta da Amedeo VI nel 1351. H 15 agosto Grivelllino de la Rochette, in quaihtà di proouratore del Conte di Savoia, riceve i1 consegnamento da parte di Aimone de Blantata, domicello, nel:la sua qua– lità di condomino, della « domus fortis de Plantata ». 13 2°) La torre di La-Tour-d'Hérères. La torre di La-Tom-d'Hérères, pkcola f.razione deno– minata « Envers » del comune di Perlloz, situata a Km. 2,5 in linea d'aria a monte di Pont-Saint-Marün neUa VaiHe del Lys, è stata trasformata nel secdlo scorso in torre campa– naria ddla chiesa parrocchia•le (fot. 1). Questa sorge a notte ed a poca distanza dalla torre che la canonica avvolge sui lati di giorno e levante. Restano cosl visibfü del:la torre solo i due lati di nord ed ovest, men– tre per gli altri due la porzione in vista corrisponde soltanto alla parte più a!lta. Per quanta è cosl possiibiie osservare, la torre denun– cia chiaramente per un'alltezza di circa 8 m. da te1.1ra la sua struttura primitiva (fot. 21); sono infatt•i evidentissimi i conci angolari lavorati a bugne e Hsté!lH, la disposiz>ione a filari quasi costanti in orizzontale dei conoi stess1i, i fori passanti disposti tre per lato con disposizione analoga a queHi ddla torre de La-Blantà.
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