BASA

232 G. Lange Pet abbozzare una storia dell'edificio, è la « redditio castrorum » del 1351 a fornirci la prima preziosa notizia. Il 13 agosto di quell'anno « Hugonetus Maluquini de Curia Maiori » effettuà il consegnamento della « domum suam de novo factam », 52 senza fare perà nessun cenno della torre. Quello che colpisce nella definizione di Ugoneto è la mancanza dell'aggettivo di « fortis »; di fatto, nei vari con– segnamenti, la definizione di « castrum-turris-domus fortis » viene impiegata a seconda dei casi pet definire la qualità, e quindi l'importanza rnaggiore o minore dell'elemento for– tificato. Possiamo pensare che la mancanza dell'aggettivo di « fortis » sia dovuta ad una dimenticanza dell'amanuense. Non deve stupire invece l'impiego della definizione di « domus » per una costruzione imperniata su di una torre corne quella in esame; un caso analogo è già stato visto pet l'Archet di Morgex che nei documenti del 1295, 1337 e 1351 compare corne « domum fortem ». 53 In definitiva possiamo ritenere che Ugoneto, nel con– segnare al Conte di Savoia, abbia compreso in un tutto unico sia la torre sia il restante della costruzione oggi scomparsa. Con tutto cià non abbiamo nessun ulteriore elemento pet abbozzare una storia della torre corne costruzione in sè e per sè; e nemmeno pet accertare se, nei suoi confronti, la definizione di « de novo factam » debba essere interpre– tata corne costruzione « ex-novo » o ricostruzione di un elemento preesistente . L'analisi della struttura della parte inferiore mi induce ad attribuirne la costruzione alla prima metà del XIII se– colo; e cià in apparente contrasta con la dichiarazione di Ugoneto. La porzione superiore è decisamente posteriore di qualche secolo, mentre le riprese esterne contra terra, cos! simili alle sottomurazioni di Arnaz (fot. 32 ), devono essere di poco posteriori alla costruzione, e non più tarde del XIV secolo. La porta primitiva, di netta fattura romanica (fot. 95), ma di evidente derivazione romana, suggerisce l'adozione di uno schema preesistente divenuto tradizionale. Caso ana– logo è riscontrabile nella torre rotonda del castello di Ohâ-

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