BASA
250 G. Lange la probabilità dell'esistenza di un fortilizio in un dato periodo, motivata d a considerazioni storiche o topografiche, diventa da– tazione certa e sicura di una struttura che è perfettamente iden– tica ad altre che in altri luoghi viene indicata corne apparte– nente a secoli diversi. Non posso quincli far altro che riaffermare l'assoluta ne– cessità di studi comparativi e analitici che sgomberino il terreno dalle inesattezze e dai luoghi comuni. (8) Desidero esprimere i più vivi e sentiti ringraziamenti al Geom. Camillo Golzio di Aosta per l'aiuto grandissimo da– tomi a La-Plantà. (9) Mattirolo Ores te,La torre romana sul Colle di San Maf– feo a Rodera, rivista archeologica clell'antica provincia e diocesi di Corno; Antichità ed arte, periodico della Società Archeologica Comense, fascicolo 114, anno 1937. Tip. Ed. Emo Cavalieri, Corno. (10) E' stata suggerita l'ipotesi che i fori siano s tati creati ed utilizzati per formare l'appoggio di passerelle interne di le– gno che consentissero ai soldati sia di ispezionare le murature, sia di u tilizzare le feritoie per osservare l'esterno d ella torre. Contrastano a tale ipotesi i fatti seguenti: 1°) I fori sono passanti ; attraversano cioè tutta la mu– ratura. Questa particolarità è del tutto superflua per lo scopo di cui sopra; anzi è controproducente. 2° ) I piani di alcune serie di fori tagliano le parti esterne e le feri toie; in questo caso è assurdo pensare alla formazione di passerelle e poichè una parte dei fori diventa inutilizzabile a llo scopo di cui sopra, non se ne capisce la realizzazione (fot. 6 - fot. 11 - fot . 12 - fot. 13 - fot. 20) . ( 11) Sextus Julius Frontinus : De Aquis Urb is Romae Libri JI, Londra, William Heinemann Ltd. 1961, pag. 368. (12) Carrel Jean-George : Lettres sur l'introduction des m e– sures métriques dans le Duché d'Aos te, Aoste, Imprimerie de Damien Lyboz, 1850, pagg. 20-21. ( 13) Archivio di Stato di Tor ino : Cité et duché d'Aoste, Mazzo, n. 2, n. 21. Puo essere interessante ricordare due fatti, in relazione al consegnamento di Aimone de Plantata. Il primo è costituito dal numero di ben 5 clienti immessi a custodia della casa forte, durante il periodo delle Udienze. Costruzioni forti analoghe, corne ad esempio !'Archet a Morgex, furono dotate di soli 3 clienti. Il secondo è costituito dalla penalità inflitta ad Aimone, oltre alla minaccia della perdita del feudo, di 25 libbre in ag– giunta a quella di 10 libbre giornaliere se egli non sgomberava e subito la casa forte; e cio per aver dichiarato che la costru– zione era già stata consegnata precedentemente al conte di Sa– voia, senza per altro che esistesse in m erito nessun obbligo. ( 14) Henry Abbé : Histoire populaire religieuse et civile de la Vall ée d'Aoste, Aoste, Société Editrice Valdôtaine, 1929, pag. 357. (15) Archivio Parrocchiale di La-Tour-d'Hérères. ( 16') Archivio Parrocchiale di La-Tour-d'Hérères.
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