BASA
6 V. Viale anni era venuto a dare vita ed interesse alla civica Galleria torinese, e dall'altro il colore spesso e vibrante della pit– tura di getto di Lorenzo Delleani. Testimonianza eloquente d'una già acquistata persona– lità è il primo premio vinto dal Mus alla mostra dei Gio– vani Pittori a cui egli partecipà (e fo la sua prima uscita pubblica) nel 1910 a Roma. A questa esperienza giovanile che egli affinà e com– pletà con soggiorni nei vivi centri artistici di Liane e di Losanna appartiene anche la dipintura di una chiesetta nei pressi di Briga, e fu l'unico e massimo impegno in questo particolare campo della decorazione, sul ricordo forse del– l'insegnamento di Paolo Gaidano. Ma il Mus che tutti noi conosciamo, quello che amia– mo ed ammiriamo, e quello che le mie modeste parole vo– gliono qui ricordare e celebrare, è il pittore, l'artista che di ritorno, e definitivamente, nella valle nativa, in oltre qua– rant'anni di attenta contemplazione, di severa rneditazione, di rigoroso studio, con una continua, fervente attività, ma– tura e sviluppa la sua arte e il suo stile, « nell'ambiente e nella regola di vita (sono parole di Luigi Carluccio) delle sue montagne » e per la sua valle. E sono questo ambiente e questa regola di vita delle montagne e della valle che rappresentati con incrollabile fedeltà di tutta una vita ai proprii ideali ed alle proprie convinzioni, in forme di ori– ginale spontaneità e naturalezza divengono la quasi esclusiva materia della pittura di Italo Mus : pittura sobria, asciutta, severa, che si giova di colori e toni bassi e gravi, e tuttavia ricca di terni e di espressioni, in certo senso realistica, ma trasfigurata e nabilitata nei suoi contenuti dal travaglio profondo dell'anima dell'artista che la esprime. La critica ha indicato momenti diversi nell'evoluzione dell'artista. Personalmente per altro, considerando nel suo complesso l'opera del Mus, io non trovo quasi divario, se non per una via via sempre maggiore profondità interiore e per un affinamento ed una intensificazione della resa cro– matica ed il rafforzamento (eredità paterna) dei valori pla– stici, non trovo divario dico, fra i dipinti più antichi che
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