BASA

58 V. Peschéchera parlare d'aihro che di passioni, di terre, di tomaconto ». 2 Ad onta di quelle « duperies d'apparence » che sono responsabili forse di una interpretazione artifi:ciosa del pen– siero maistriano, la sua missione di apologista di una décla– ration des droits de Dieu entra i tempi preoccupati eccessi– vamente di una déclaration des droits de l'homme testimonia la possente originalità del grande isolato di Chambéry. Il 1966 ha veduto la riedizione del Du Pape,3 grosso avvenimento, poichè i testi maistriani in rapporta alfa critica rimangono ancora rari, al punto che dobbiamo risalire al 1884-1886 per ritrovare un'edizione coHettiva, 4 divenuta ar– mai pezzo d'antiquario. L'edizione critica a cura di Jacques Lavie e Joannès Ghetail è venuta dopa due precedenti tappe editoriali: l'edizione dell'Essai a cura di R. Triomphe nel 1959 e delle Soirées a cura di L. Arnould de Grémilly e di P. Mariel nel 1960. 5 E' doveroso omaggio quindi richiamarci in primo luogo a quest'ultima edizione la quale ha il pregio di riaprire la poco conosciuta prospettiva della collaborazione letteraria di Joseph de Maistre con Guy de Place. Lavie e Ohetail, pur adottando il testa, note comprese, dell'ultima edizione riveduta dall' autore, hanno costantemen– te operato un confronta sulla seconda e suUe successive edi- (2) C. CANTÙ, Storia Universale (Torino, Utet, 1886), t. XI, p. 292. L'amore di de Maistre per la « sua » lingua natale è testimoniato nelle Soirées, XI : « Ses beaux jours sont passés - constata il savoiardo - cependant tout le monde l'entend, tout le monde le parle; et je ne crois pas même qu'il y ait ville en Europe qui ne renferme quelques hommes en état de l'écrire purement». A Pietroburgo, <love era vissuto da! maggio 1803 al giugno 1817, non soltanto la nobiltà parlava corrente– mente il francese ma anche la classe media e il Bielinski assicura anche « !'ultimo impiegato con uno stipendio di non più di settanta rubli, per amore del bon ton spiccica all'occasione una frase francese storpiata » (cf. in Pietroburgo e Mosca di V.G. Bielinki, Pensiero de– mocratico russo del XIX, Firenze, Sansoni, 1950, p. 18). (3) Ginevra, Droz, 1966, pp. 368 più XXXVIII. (4) Lione, Vitte et Perrusel, 1884-1886, 14 voll. in-8. (S) Strasburgo, Faculté des Lettres, 1959 e Parigi, La Colombe, 1960.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=